A volte l'esercizio più difficile pare essere quello di guardarsi dentro.
Mi proietto avanti, tanto da sbilanciare i miei stessi piedi, assumendo pieghe della mente impossibili per rimanere ancorato ad un linguaggio che mantenga almeno una parvenza dei crismi di lessico.
Ancora una volta, mi sbagliavo.
Imperfetto, ho lasciato libera la mia mente, forse complici gli anni, ci si accorge di non avere poi tanto tempo per espiare i propri peccati.
Così non è stato un viaggio alla ricerca di se stessi, nell'Io perduto, in quella estenuante nuotata controcorrente.
E' stato facile.
E' bastato un abbraccio a chi da tutta la vita è li, ma nella follia del rincorrere chimere ha finito per confondersi nei colori, come une un travaso di mille barattoli di vernice colorati in una centrifuga su sfondo bianco.
Nessuno di noi, in questa razionalità, ha il potere di restare ad osservare il mescolarsi delle tinte, il confondersi ed il ricostruirsi....tutti si finisce inesorabilmente a colare dentro al calderone...tinta su tinta, giorno dopo giorno.
Poi, però qualcosa accade
Non è per caso e neppure è per dovere.
Accade e basta.
E allora il magma comincia a prendere forma, su una tela decorata da tutta la vita, ma celata allo sguardo degli stessi autori.
E allora si vedono le linee, si comprendono le prospettive e anche dove si pensava ci fosse solo oscurità si può trovare un senso di riscatto e rinascita.
...non solo, come "qualcuno "scriveva, l'essenziale è invisibile agli occhi, ma la Vita, quella vera, che fa scorrere i giorni in verticale e non solamente in orizzontale, è dentro il cuore, e si sa il cuore non ha parole...le parole servono per permettere ad individui di comunicare con termini riconosciuti e preconfezionati, spesso oramai, neppure nostri.
Mentre è nella follia che ci si incontra davvero.
Quella stessa follia, che ci mette in imbarazzo, ma che non posso fare a meno di trovare straordinariamente preziosa.
Nifth.