mercoledì 29 luglio 2009

Siamo così uguali....




Quante volte ce lo siamo sentiti dire?

L'antagonista sproloquia....

per poi del tempo dopo sentire l'eco del...Siamo così diversi!

..e durante l'epilogo...non sei più lo stesso.

Perchè non evitarci la commedia?

lunedì 20 luglio 2009

Plisson...


Quando guardo un quadro penso alla perizia in esso contenuto, alla destrezza, all'immaginazione.
All'artista e come il suo sguardo si sia posato sulle cose che lo circondano.
La fotografia è esattamente l'opposto...è essere li a rinunciare al proprio sguardo per poter vedere attraverso una lente di vetro. Il prezzo da pagare per immortalare l'attimo.

sabato 11 luglio 2009

a volte...




A volte vivere la vita come viene...

è l'unico modo per godersela davvero.

venerdì 10 luglio 2009

Notti


Strano come la notte sia più gradevole del giorno.
La notte il mondo tace.
Gli animali strisciano e i predatori con i loro occhi luccicanti inseguono le prede.
La notte regala attimi di sublime solitudine.
Guarda i volti stravolti degli uomini e comprendi la natura da pecora, riescono anche nel silenzio a disturbare le ombre.
Eppore si rappresenta l'odio per l'alba che annuncia che anche questa notta è giunta al termine e il tempo dei doveri sta per avere inizio

giovedì 9 luglio 2009

Lavoro.


Con il passare degli anni il lavoro assume sempre valori differenti.
Quando si è fanciulli il lavoro rappresenta la prigione dei grandi. Quel luogo irraggiungibile fatto di serietà che non si comprende.
Con l'adolescenza il lavoro diviene il simbolo della fuga e dell'indipendenza. Nulla spaventa il giovane. Non ha importanza il tempo, l'istruzione o altro. Si comprende il denaro, ma ancora non si ha idea del valore.
Con la maturità, il lavoro diventa necessario. Un vincolo dal quale si è indissolubilmente legati. Una condanna alla quale si sorride per permettersi un ruolo in questo mondo disordinato.
In età avanzata ...almeno da noi...la pensione
il terzo rito di passaggio.

mercoledì 8 luglio 2009

Dettagli...




Svegliarsi ed avere già male ai piedi.
Aprire gli occhi con la consapevolezza che il giorno ci imporrà altro cammino.
Poi dietro di noi le pietre si sgretolano, frammenti di passato che vengono macinati dalle suole dei nostri piedi scalzi.
Infiniti passi in altrettante direzioni.
Vicoli ciechi.
E la strada sarà sempre li anche quando le mie ossa verranno macinate.

Sensazioni.


Penso a quanto sia facile farsi condizionare.
A volte bastano poche ore di sonno in meno per farci apparire problemi e difficoltà insormontabili.
A volte basta così poco per sbloccare una situazione ritenuta difficile.
A volte basterebbe un sorriso per poter scongiurare il conflitto.
Troppa intelligenza.
Troppa lungimiranza.
Il dominio delle passioni, traguardo per gli eletti.

lunedì 6 luglio 2009

Il Futuro che non ci apparterrà.


Che sarà del nostro domani?
Molti di noi appartengono già al passato. Altri non sono mai appartenuti a niente.
Uomini invisibili nel tempo.
Cafca? Quanto hai avuto ragione nei tuoi drammi.
I figli. Il futuro è affidato a bambini che da prima si scaccolano con i piedi e poi lo stesso naso lo annegano nella polvere.
Che futuro possiamo avere noi. Non abbiamo più nulla.
Ci siamo trovati la strada vivendo con i compormessi. Ci siamo trovati nella strada le ruote di plastica.
Ora le ruote bruciano nei forni per fare il pane.
Ora le città bruciano per il pane.
Domani potrebbe essere la tua casa a bruciare....oggi..tra poco....potrebbe essere la mia.

giovedì 2 luglio 2009

Caldo...


L'aria ti si appiccica addosso, fuori la luce minaccia le pelli di noi zombi abituati alle luci spettrali di apparecchiature elettriche.
Le cavallette strepitano al sole.
Tutto appare lento, immoto, faticoso...anche lo gocce di sudore cadono pigre.
Temperatura e sudore.
Siamo creature fragili, quasi tutta acqua.

mercoledì 1 luglio 2009

Parole...


Quanta carta sulla mia scrivania, quante parole ci sono scritte, quanti numeri. Lo sguardo perde i colori.
Tutto nei nostri riccordi riaffiora come le immagini delle televisioni di tempi oramai lontani.
Le parole continuano a fare eco nell'infinito, le nostre parole contribuiscono all'entropia che un giorno ingloberà il nostro ricordo.
Fiumi di parole per non perder la memoria.
Fiumi di inchiostro che oggi permane meno di quello di un tempo.
Amici che hanno cessato di esistere riviono in immagini sbiadite e le parole non bastano più a descrivere gli attimi.