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lunedì 1 ottobre 2012

Trenta settembre 2012

Avresti compiuto 38 anni oggi.
Saresti stato un uomo, un uomo migliore di quanto non sia io adesso.
Avresti avuto la tua famiglia, i tuoi figli, una moglie, un tenero abbraccio al tuo arrivo la sera.
Avresti riso con me, delle buffe espressioni, di amici di vecchia data.
Saresti stato con me, e avremmo guardato lo stesso cielo pensando al meglio per il nostro divenire.
Sognando ancora e ricordando le folli ragazzate di un tempo oramai sbiadito.
Ma il destino ha voluto diversamente...ti ha strappato alla vita, così in un lampo, hai smesso di esistere.
I tuoi amici non ti hanno dimenticato.
Questa sera abbiamo festeggiato un compleanno importante, ha detto uno di loro.
Ed io, non ho potuto fare a meno di chiedermi che vita sarebbe stata se ti avessi avuto ancora accanto.
Amico mio.
Fratello mio.
Il destino ci ha giocati, rimescolando le carte, ed ora sempre più solo, mi trovo ad affrontare il cammino di questa vita, tenendo negli occhi le tue espressioni, le tue parole, il tuo esser genuinamente un compagno.
Perso nel tempo...
Pur sempre vivo nella mia memoria.
Buon compleanno Massi.
Tanti auguri da chi ancora calca questo scellerato mondo, gli amici tutti ed io con loro.
Questa sera abbiamo festeggiato un compleanno...e questo è importante.

domenica 16 settembre 2012

Serena solitudine...

Sorrido amaramente a chi sul volto ha segnate le icone della solitudine.
Le riconosco subito.
Basta un nonnulla per cogliere la cicatrice lasciata dal passaggio della solitudine.
Eppure ho smesso di contare le mie di cicatrici.
Badate al sottile distacco tra la solitudine ed il sentirsi soli.
Aberrante è la sensazione di solitudine, tanto più si è in mezzo alla gente.
Il vuoto terrore dell' incomprensione dato spesso proprio dalle persone a cui abbiamo affidato i nostri tesori più ricchi.
Vivo bene da solo... detesto semplicemente sentirmi solo con qualcuno.

sabato 18 agosto 2012

Istruzioni per l'uso...

Si percepisce perfettamente l'andamento di un viaggio, si intuisce da subito il catastrofico epilogo.
Non serve l'intervento di nessuno, lo sai da te, cosa sta accadendo.
Solo che è troppo difficile ammetterlo a se stessi.
Il cambiamento per quanto possibile, spaventa.
Il fallimento disorienta, alla ricerca di consapevolezze che possiamo ritrovare solo in noi stessi.
E così si resta ancorati ai se e ai ma, ai vediamo, ai, ma si ci si prova ancora e vediamo che succede.
Ma sono solo alibi.
Giustificazioni a noi stessi, per noi stessi.
Io ho avuto il coraggio di cambiare nella mia vita, eppure, a ben guardare, la mia strada non brilla di molte luci, e il tempo serenamente, ma inesorabilmente passa.
Alla ricerca del sentiero più luminoso, senza la pretesa di apparir più di ciò che sono.