sabato 27 giugno 2009

Dolori e il Tempo


Se dovessi pensare al dolore che ho vissuto credo non riuscirei a ricoradre.
Se dovessi provare il dolore che ho provato credo non sopravviverei ancora.
Se immagino il dolore che dovrò ancora provare affondo nella consapevolezza dell'inevitabile.
Guardare negli occhi la propria madre e vedersi specchiati nelle rughe e vedere l'implacabile compiere noi stessi.
Uno sguardo attorno per vedere un mondo in decomposizione.
La Vita? Una malattia a decorso fatale...solo una questione di tempi.

venerdì 26 giugno 2009

Dare e Chiedere



Il momento del dare e del chiedere.
Condizioni di umana esistenza ci impongono scelte a volte non dettate direttamente da una coscienza raziocinante ma più che altro da indotte circostanze.
Spirali senza luce dalle quali viene impossibile risollevare lo sguardo.
E così le persone si trovano a doversi porre nella condizione del poter donare o dover chiedere...più spesso nei tempi "moderni" all'ignorare semplicemente la chiamata alla decenza.
Così si può proseguire, seppellendo sereni il proprio candore ed aggiungerci così ai carnefici di questo tempo.
C'e' un tempo per il donare e per il ricevere...sarebbe meglio come monito all'umanità ricordarsi delle parole degli antichi profeti i cui dettami ricordavano semplicemente la generosità.

mercoledì 24 giugno 2009

Ombre e Macchine


Qunato c'è di vero nelle ombre?
Siamo attorniati da rumori, urla e frastuono di macchinari a combustibile fossile.
Abbiamo la luce anche quando le tenebre dovrebbero dominare.
Abbiamo il frastuono anche quando si dovrebbe riposare.
Questo non è un vero inferno?

martedì 23 giugno 2009

Salute e Malattia


Bizzarro come si apprezzi lo stare bene solamente dopo la malattia.

sabato 20 giugno 2009

Ungaretti - Inno alla Morte

Amore,
mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E' l'ultima volta che miro
(Appiè del botro, d'irruentiAcque sontuoso, d'antriFunesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull'erba svagata si turba.
Amore, salute lucente,

Mi pesano gli anni venturi.
Abbandonata la mazza fedele,
Scivolerò nell'acqua buia
Senza rimpianto.

Morte, arido fiume...Immemore sorella, morte,
L'uguale mi farai del sogno
Baciandomi.

Avrò il tuo passo,
Andrò senza lasciare impronta.
Mi darai il cuore immobile
D'un iddio, sarò innocente,
Non avrò più pensieri nè bontà.
Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Farò da guida alla felicità.

venerdì 19 giugno 2009

Isidore Ducasse conte di Lautremount, introduzione


I gemiti poetici di questo secolo non sono altro che sofismi.
I principî primi devono rimanere fuori discussione.
Accetto Euripide e Sofocle; ma non accetto Eschilo.
Non date prova di mancanza delle convenienze più elementari e di cattivo gusto nei
confronti del creatore.
Respingete l'incredulità: mi farete piacere.
Non esistono due generi di poesie; ce n'è uno solo.
Esiste una convenzione poco tacita tra l'autore e il lettore, in virtù della quale il primo si
attribuisce il ruolo di malato, e accetta il secondo come infermiere. Il poeta, consolatore
dell'umanità! I ruoli sono arbitrariamente invertiti.
Non voglio essere infamato con la qualifica di vanitoso.
Non lascerò Memorie.
La poesia non è la tempesta, e neppure il ciclone. È un fiume maestoso e fertile.
.... a leggerlo così Isidore Ducasse pare una persona a modo.

giovedì 18 giugno 2009

Vagare.


E se non esistesse una guida? E se non ci fosse una ragione?
Se fossimo quì semplicemente per un capriccio delle leggi entropiche?
Che senso ha tutto questo.
Dove andremo...?

Diventare grandi.


Non ce lo dice mai nessuno.
Comprendo le motivazioni dei vizi.
Comprendo le ragioni dell'inedia.
Comprendo lo spirito dell'apatia.
Comprendo l'indolenza.
E' drammaticamente più complicato, faticoso, seccante dire di No ad un bimbo che fa i capricci per la montagna di caramelle...che dire di si e lasciare che si tuffi dentro e anneghi nella sua stessa bile.
E' molto più difficile combattere nello spiegare le ragioni dei grandi ...che rispondere con un si e lasciare che la vita faccia il resto.
C'è molto più amore in una punzione che nell'aspettarsi che il domani punisca per nostro conto.
E' cosi' dannatamente faticoso cercare di comportarsi al meglio e non demandare ad altri l'onere dell'essere migliori.
La sottile linea che passa tra un Eroe ed un cretino incosciente fortunato.

martedì 16 giugno 2009

La sveglia del mattino...ai tempi della scuola


Mi capita di ripensare ai tempi della scuola. Quando la sveglia suonava alle 6.20 per correre a prendere l'autobus.
Sembra ieri che guardavo fuori dalla finestra e vedevo il giorno arrancare sulle tenebre, i miei occhi ancora incollati e le membra che riportavano gli acciacchi dei giorni precedenti.
L'aria fredda...e le poche parole del mattino.
Per poi sonnecchiare sino al tetro ingresso di un'istituto di formazione secondaria...
Ero giovane. Tutto appariva così diverso. Avevo la vita davanti ai miei occhi.
Adesso mi sfugge di mano.
Corre tutto troppo veloce....

lunedì 15 giugno 2009

Girando per la rete...Lussuria


...Era un bel filmato...l'ho trovato suggestivo.
Perchè non portarlo oltre i suoi confini?
l'autrice di questo video recita...
«L'indignazione morale è in molti casi al 2 per cento morale, al 48 per cento indignazione, e al 50 per cento invidia.»
Non posso che condividere.

Les fleurs du Mal


Qui è la sacra capanna, qui la fanciulla riccamente ornata, tranquilla, sempre pronta;
con una mano si sventaglia il seno, e, il gomito appoggiato ai cuscini, ascolta il pianto delle fontane:
è la stanza di Dorotea. La brezza e l'acqua cantano di lontano, per cullare questa bambina viziata, la loro canzone
singhiozzante.
Dall'alto al basso, con cura, la sua pelle delicata è strofinata con benzoino e olii profumati. - In un angolo si consumano
fiori.
Charles Baudelaire

Al Lettore C.B.



AL LETTORE
La stoltezza, l'errore, il peccato, l'avarizia, abitano i nostri spiriti e agitano i nostri corpi; noi nutriamo amabili rimorsi
come i mendicanti alimentano i loro insetti.
I nostri peccati sono testardi, vili i nostri pentimenti; ci facciamo pagare lautamente le nostre confessioni e ritorniamo gai pel sentiero melmoso,
convinti d'aver lavato con lagrime miserevoli tutte le nostre macchie.
Charles Baudelaire

Pioggia e Sole.


Ancora non piove. Fa caldo, l'aria ti si appiccica addosso.
Le narici si riempiono di odori, si mescolano tra di loro.
La gente guarda verso l'alto e osserva come fosse la prima volta l'astro più luminoso sferrare i suoi colpi migliori.
Pazzesco pensare che ci si crogliola al sole...quando proprio questo un domani rappresenterà la fine della nostra esistenza.

domenica 14 giugno 2009

Immagine.


Luci e riflessi e Ombre ...
Un'immagine.
Delizia per lo spirito.

Notte.

Penso che la notte porti sempre buoni consigli. In particolare quando tra le pieghe delle lenzuola si agita un corpo morbido ed irraggiungibile.
Lucidità.
Cosa la rappresenta?
Perchè?
Il concetto di miopia.
Si guarda lontano al futuro e si perdono di vista i gradini che ci fanno inciampare nel quotidiano oggi.
Magari risolvere il presente, dare risposte alle domande di oggi, per scoprirne di nuove ...e magari rispondere domani.

venerdì 12 giugno 2009

Anime nere.

Le comuni genti si addolorano alla scoperta che dentro di noi potrebbe albergare un'anima Nera come la notte profonda come il pozzo più oscuro...persa come il dolore.
Eppure ho la irrazionale convinzione che anche all'inferno possa esserci l'amore.
Anche le anime nere o peggio possano confondersi e cerchino il proprio complemento.
Così è la natura delle cose.
Conflitto per unire per poi rinascere ancora, in un eterno divenire.

Angelo caduto.



"Così parla il Signore, l'Eterno: ... eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; eri in Eden, il giardino di Dio; eri coperto d'ogni sorta di pietre preziose... tamburi e flauti erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato.Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore.Ti avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco.Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità.Per l'abbondanza del tuo commercio, tutto in te si è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio via, come un profano, dal monte di Dio e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco.Il tuo cuore si è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore; io ti getto a terra, ti dò in spettacolo ai re...Tutti quelli che ti conoscevano fra i

popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più." (Ezec. 28:12-19)


"Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. La sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra..." (Apocalisse 12:3-4)

giovedì 11 giugno 2009

Seduzione.


Si Parla tanto di sesso debole...Ma quanta violenza per un bacio.
Apostrofo rosa sulle parole ti amo...
Eppure bastano pochi centimetri di stoffa e colori ricercati per far voltare lo sguardo, per rapirci dai nostri pensieri. Da sempre l'arte della seduzione domina sovrana gli istinti. meglio di quanto spesso non accada per la disciplina. Anche la più marziale.
Cosa accade ai giorni nostri? La fatica dell'apparire, del ragionare, del saper gestire a proprio vantaggio.
Una antica disciplina che i tempi nostri stanno rapidamente dimenticando. In una regressione della società sempre più avulsa nei pessimi risultati.
Chissà probabilmente l'arte della seduzione è cosa rara nella mia scellerata gioventù. Eppure oggi sempre più rara e preziosa mi appare. Come Strumento definitivo per gettare in ombra il passare del tempo, sconfiggendo i seni acerbi con aggraziati movimenti a promessa di profondo, unico e irraggiungibile piacere.
Una canzone di qualche tempo fa recitava se fai l'amore come cammini ...

mercoledì 10 giugno 2009

Parola Amore.


Credo che la parola amore sia un tantino inflazionata.
E' comodo dire Ti Amo e sigillare le labbra della vittima con un bacio. Poi che resta da dire?
Se uno mi dice Stronzo...almeno posso sorridere al mio ultimo disgustoso pensiero, ma con Amore...troppi interrogativi assalgono la mente.
Sensibilità? No. Egoismo? Forse.
Per quanto mi riguarda penso che l'amore coincida in modo molto stretto con un concetto di abnegazione per l'altro e sofferenza autoindotta.
Un po come voler soffrire, perchè soffrire ci fa bene.
Ci prodighiamo in ogni modo per essere e fare ciò che per un'altro potrebbe significare.
Un bel modo per sciancarsi al suolo dopo un bel salto nel vuoto.
Ma in fondo...il volo non fa male, l'impatto della caduta è mortale.

martedì 9 giugno 2009

Aspettative.


Tendo a non aspettarmi nulla dalla vita
.

un modo come un altro per non rimanere deluso

Malomodi



Quanto una persona possa sopportare? capita spesso di domandarsi quale sia la sopportazione umana.

Esistono delle scuole per questo lo sapevate? Gli americani lo sanno bene...e anche noi nel nostro piccolo ci difendiamo.

Saddam brutalmente ucciso alla fine di un'ingiusto processo! Quanto è vero...

Almeno il loro dittatore ha avuto un processo.

Ci guardiamo intorno dall'alto della nostra presunzione, puntiamo il dito e dall'altra mano i nostri panni ancora grondano escrementi fisiologici mal digeriti.

Forse per fermare l'onda ci andrebbe un fucile.

Prima si accetta che l'uomo è un animale estremamente belligerante e prima intuiremo quali possano essere gli strumenti per fiaccarne la resistenza.

Un pugno di uomini cercano di migliorare la propria esistenza, la propria condizione umana.

Un pugno di uomini provano ad evolvere.

E così divengono la Minaccia.

Un mondo fatto di vampiri vedrà sempre in un nemico l'ultimo uomo.

Dolore


Dolore. Gli uomini non comprendono cosa sia l'altrui sofferenza.
Io non faccio certo eccezione.
Anzi.
Nasci solo e muori solo.
Il dolore? un modo come un'altro per apprezzare una vita che spesso viviamo indegnamente.
Guardo le giornate di sole dalla finestra e privilegiato lascio che le finestre si aprano, il sole possa abbracciare il mio volto...e bruciare.
I mali interiori...ciò che non traspare e non comprendiamo.
Un male interiore è qualcosa che non possiamo affrontare, non possiamo voltare lo sguardo...non possiamo far finta che non esista.
Tutti abbiamo demoni dentro, che sopiti attendono il tetro momento per ricordarci quanto la nostra condizione umana sia solamente un ammasso di acqua e pocho altro.
...ma...
non è forse semplice spegnere una vita?

domenica 7 giugno 2009

Elettricità.


E se tutto questo finisse? Se Internet smettesse di funzionare, i Personal computer smettessero di funzionare...se l'elettricità smettesse di funzionare.
...Riponiamo tante ambiziose aspettative nel flusso di elettroni...
Siamo sicuri che le nostre parole rimangano così come le nostre foto i nostri desideri, affidati e racchiusi in miriadi di piccoli ed insignificanti file.
le piramidi sono rimaste...anche loro stanno cedendo al tempo.
Ma domani?
Se quello che conosciamo smettesse di funzionare che ne sarebbe di tutto questo?
Io a malapena mi ricordo la mia gioventù senza un apparecchio cellulare in tasca.
Non esistevano.
Eppure ci si ritrovava ugualmente.
Il mondo involve.
gli uomini come l'acqua di uno sciaquone rumoroso vorticano verso il nulla.
Il tempo sopravviverà a noi.
Siamo solo esseri che nelle nostre debolezze ignoriamo volontariamente le implicazioni del non essere.

Anime


Cerbero.
Custode a tre teste dell'Ade.
Incarnazione dello spietato essere nel Presente, Passato e Futuro.
Belva ricoperta di serpenti sibilanti.
Imparziale guardiano per anime vive e morte.
Oscuro monito per chi non accetta il naturale divenire.

venerdì 5 giugno 2009

Il cieco e le monete.

Un cieco sedeva nei pressi di una chiesa con ai suoi piedi un cappello e un cartello al collo con sopra scritto "Sono Cieco, vi chiedo un piccolo aiuto.". A mezzo dì un uomo distintamente vestito e dai modi gentili passando davanti al cieco rimase qualche istante ad osservare il cappello con i pochi spiccioli sin li raccolti e il cartello dell'uomo. L'uomo, avvicinandosi al cieco gettò qualche moneta nel cappello e chiese se poteva prendergli qualche istante il cartello. Il cieco acconsentì. L'uomo scrisse qualche parola, ringraziò e riprese la sua strada. Passarono alcune ore e l'uomo tornò a passare dal mendicante, questa volta con il cappello stracolmo di denari. Il cieco riconoscendo i passi dell'uomo chiese che cosa avesse mai scritto da indurre i passanti a tanta generosità. L'uomo gentile rispose che aveva solo trascritto il suo pensiero ma con parole differenti.
l'uomo gentile riprese la sua strada salutando con cortesia. Lasciando un Uomo cieco con scritto al collo "oggi è una splendida giornata di primavera ed io non posso vederla."

giovedì 4 giugno 2009

Desideri


Tutto prende una forma. I colori si evolvono alla luce dei nuovi inganni.
E tu Eraclito cosa continui a vedere osservando il mondo?
La terra che combatte con il cielo? L'acqua ed il fuoco? L'uomo e la donna?
Perdura nelle cose l'eterno conflitto?
Eppure...
Dal conflitto nascono le idee.Dalle idee i propositi.Dai propositi i Fatti.
Eppure ancora...
Dannatamente si desidera ciò che non si può avere.
Spesso ...
ciò che semplicemente possiamo solamente guardare.
Ancor più spesso...
Ciò che possiamo solo immaginare.

martedì 2 giugno 2009

Le Mont Saint Michel

Normandia...Bretagna. Posti dove i tempi moderni trovano spazio come un filo d'erba nell'asfalto.
Odori pungenti d'acqua salmastra. Colori dimenticati. Venti che rammentano ad ogni soffio quale sia il posto nel tempo di ogni uomo.
Eppure Anche in questo pezzo di limbo quasi senza tempo, nei secoli, l'uomo edificò le sue opere. Maestose opere, i cui segreti si perdono nei tomi disgregati dalle falene e dai vermi.
Sorrido al pensiero dei miei passi su pietre troppo sacre anche solo da poter esser sfiorate e l'uomo chiassoso invade i silenzi e consuma con la suola di gomma parte del ricordo dei secoli bui.
Miracoli della natura che si fondono con la sapienza degli scalpellini.
Squadra e compasso a comporre maestose opere che ancor oggi ci umiliano a fronte delle piccole cose che consideriamo importanti.

lunedì 1 giugno 2009

Santa Inquisizione.




Riabilitazioni, revisioni...storiche. Un modo come un'altro per fare i conti.
A pochi viene alla memoria il nome di Giordano Bruno. In fin dei conti a chi importa?
A chi importa se un'uomo geniale nel suo tempo è stata estirpata l'essenza vitale con le fiamme dalla santa inquisizione...dalla Chiesa..dagli uomini di chiesa.
Arso vivo per le proprie idee, ed adesso la stessa chiesa riabilita la memoria dell'uomo.
Come se un serial killer stermina la mia famiglia e suo figlio dopo 100 anni dice che in fondo erano brave persone e che non meritavano di morire.
L'arroganza degli uomini sconfina nell'inopportuno.
Ma a chi importa!
Mi sono fatto un giro, per cercare di comprendere meglio di schiarirmi le idee, imparare.
Ho trovato delle informazioni curiose, naturalmente scritte in piccolo, come le clausole di un contratto, che sarebbe meglio imparare a leggere.
Quemaderos... ad un certo punto bruciare la gente sul rogo cominciava a costare troppo, troppa legna, troppo fumo. meglio cuocerli a fuoco lento, magari in massa, sino a 40 persone a quanto pare, per farle ardere dalle 20 alle 30 ore. a fuoco lento. Non abbiamo fretta e non vogliamo spendere troppo. Dopotutto 1/3 dei beni confiscati all'eretico andavano all'inquisitore 1/3 alla chiesa ed 1/3 alla provincia. Quemaderos un buon sistema a quanto pare deve aver reso parecchio. Dopotutto veder bruciare viva la propria famiglia, magari a fuoco lento, aiuta le donazioni spontanee.

Rabbia...


Vi siete mai chiesti se dentro di voi giace un'anima nera?
Mi sorpende quando ascoltando dei brani musicali dentro di me sento vibrare le corde della tenebra, e guardando fuori dalla finestra vedo la luce meno brillante i contorni meno nitidi. i miei occhi si velano di scuro e le pupille si dilatano come una petroliera ferita che avvelena con il sangue del suo ventre.
Garanzia di soppravvivenza? Essere umano nella catena alimentare dovresti essere all'ultimo posto. Persino gli insetti ti terrorizzano ... eppure sopravvivi. Hai il potere assoluto di modificare l'ambiente a tuo consumo. Creando dove non sarebbero sufficienti le risorse per progredire e dilagare.
Un dilagare che porta inevitabilmente alla lotta tra i confini...
inevitabilmente all'oggi.