lunedì 31 ottobre 2011

Una principessa in più...

Vale la pena ricordare i trascorsi oscuri, per dare valore aggiunto a semplici gesti, i quali a loro volta richiamano a se nobili intenti.
Emulazione subitanea di un vivere intenso e concreto.
Dando gioia, a chi nell'immediata finzione ne risulta maggiormente meritevole.


Terre Lontane...

Viene spesso da domandarMi quale sia l'idea giusta.


lunedì 17 ottobre 2011

Come fai a non avere paura?...

Bella domanda quella di questo post!
Paure, forse ne ho tante, talmente tante che ho smesso di ascoltarle.
Talmente tante da aver smesso di sentire.
E così mi trovo temerario, in un mondo dove rimane davvero poco da perdere, e anche quel poco viene strumentalizzato per creare un guinzaglio nelle proprie decisioni.
Qualcuno alle piazze un giorno urlò, di guardare le facce, guardare i volti della gente...smettiamola di guardare l'orologio al polsino o la scarpe ai piedi, riprendiamo a specchiarci negli occhi degli altri. Senza paura di poter incrociare il proprio riflesso.

domenica 16 ottobre 2011

Fermare Green Hill, lodevole iniziativa.


Una piacevole blogger che seguo ha riportato questa iniziativa, come da doveroso senso civico, lascio un piccolo spazio a questa notizia, e dove l'informazione si  ferma, che siano gli uomini a decretare il sapere.


Comunicazione importante

Ricevo e diffondo questa importante notizia che Eloisa del blog animalistaNatividad  mi ha gentilmente comunicato in data odierna.
Come potrete leggere riguarda un'importantissima iniziativa di lotta contro l'orrore di "Green Hill" (di Montichiari - BS), struttura che alleva cani di razzaBeagle destinati ai laboratori di vivisezione (eufemisticamenti chiamati laboratori per la sperimentazione animale).
Doveroso specificare che la struttura tiene imprigionati dentro minuscole gabbie - illuminate dalla sola luce artificiale - fino a 2.500 cani, adulti e cuccioli: cani che nascono, vivono e moriranno senza mai avere il conforto di una carezza, la gioia di una corsa sul prato ed una vita degna di essere vissuta.
In questo stesso istante in cui io sono qui a scrivere, queste povere creature innocenti continuano a vivere in un inferno.
La lotta, volta a far chiudere il suddetto lager, si protrae già da diversi anni: il 25 settembre del 2010, qui a Roma, fu organizzata persino una manifestazione nazionale, cui partecipammo in molti (almeno 10/15.000 persone), ma di cui i media diedero scarse e frammentarie notizie.
Questa mattina alcuni attivisti sono saliti sul tetto della struttura di Montichiari, dando avvio ad un presidio di protesta che si protrarrà anche domani 15 ottobre - iniziativa fondamentale per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto avviene all'interno di "Green Hill" e sull'orribile destino che attende i cani ivi allevati e per giungere a far chiudere, una volta per tutte, questo lager.
La lodevole e coraggiosa iniziativa sta però purtroppo subendo un'ignobile manovra di oscuramento; alcuni giornalisti, accorsi sul luogo, sono stati allontanati, sembra addirittura dalla Digos, ed il sito ufficiale "Fermare Green Hill" non risulta più accessibile da alcune ore.
Per questo ritengo fondamentale diffondere il comunicato di questa importante iniziativa, e prego ogni mio lettore di fare altrettanto attraverso tutti i canali disponibili (FB, blog, email, sms ecc.).

Post risalente al 15.10.2011

Riporto un'email di un caro amico...False illusioni, sgradevoli realtà


L’ITALIA, I MERCATI E L’EUROPA

False illusioni, sgradevoli realtà

Silvio Berlusconi ha spesso sostenuto che, grazie alla personale autorevolezza riconosciutagli dagli altri capi di governo, l’Italia ha acquisito un peso maggiore, a volte determinante, nelle decisioni europee e internazionali.
In questi giorni, ciò rischia di essere vero. Ma è una verità amara. Nelle riunioni dell’Unione europea e del G20 che cercano di arginare la crisi dell’eurozona e di invertire le aspettative, l’Italia avrà il ruolo cruciale. Cruciale come fonte di problemi, purtroppo; non certo come influenza sulle decisioni da prendere, tanto più che siamo già oggetto di «protettorato » (tedesco-francese e della Banca centrale europea).
È ormai convinzione comune — in Europa, in America e in Asia — che non sarà la Grecia a far saltare l’eurozona, con le possibili conseguenze: disintegrazione dell’Unione europea, crisi finanziaria globale, grave depressione, crisi sociale drammatica. Potrebbero esserlo, per la loro dimensione, la Spagna o a maggior ragione l’Italia. La Spagna è più avanti nel processo di ripartenza politica ed economica volto a padroneggiare la crisi. L’Italia è più indietro. Lo mostrano anche i tassi di interesse sul debito pubblico: più alti per l’Italia che per la Spagna. (E ora, più alti per l’Italia che per la Polonia, benché questa, non facendo ancora parte dell’euro, presenti un esplicito rischio di cambio).
L’Italia è più indietro perché non c’è stato neppure il minimo riconoscimento di responsabilità da parte del governo. In Spagna, invece, il governo ha addirittura lasciato il campo e indetto nuove elezioni e, intanto, ha chiesto e ottenuto una collaborazione con l’opposizione per alcune misure essenziali. In Italia il governo e la maggioranza, pur avendo mancato di visione strategica sulla politica economica e avere indulto a lungo a un ottimismo illusionistico, preferiscono scaricare su altri le responsabilità. L’opposizione avrebbe «impedito al governo di lavorare» (accusa che peraltro accredita le opposizioni di un’identità politica e di un’efficacia di cui si stenta a vedere traccia). I magistrati avrebbero «costretto» il capo del governo a occuparsi soprattutto di loro, piuttosto che dell’economia o dei giovani senza futuro. La «sinistra », così evanescente come forza di opposizione, eserciterebbe però un’influenza assoluta sui corrispondenti a Roma della stampa estera; sarebbe per questo, solo per questo, che vengono scritti nel mondo tanti commenti critici sul presidente del Consiglio e sul governo.
Devo riconoscere che, spesso richiesto all’estero di giudizi sul presidente Berlusconi e sul suo governo, non ho mai assecondato le colorite espressioni usate dai miei interlocutori nel formulare la domanda e ho sempre sottolineato che, se c’è un «problema Berlusconi», deve essere un problema di noi italiani, che l’abbiamo democraticamente eletto tre volte. La prima volta, posso aggiungere, nella speranza di molti che emergesse anche in Italia una forza liberale.
Oggi, mi pare però importante che il presidente del Consiglio — al quale forse fanno velo un’ovattata percezione della realtà e una cerchia di fedelissime e fedelissimi che, a giudicare dalle apparizioni televisive, toccano livelli inauditi di servilismo — si renda personalmente conto di alcune sgradevoli realtà. In Europa e negli Stati Uniti (mi sembra anche in Asia, dove però non ho fonti dirette altrettanto esaurienti):
1) pur riconoscendo all’economia italiana punti di forza e un notevole potenziale, si nutre grande preoccupazione per un’Italia che, in mancanza di crescita economica e di riforme vere nel settore pubblico e nei mercati, potrebbe essere vittima (non innocente) di forti attacchi nei mercati finanziari;
2) si identifica proprio nell’Italia il possibile fattore scatenante di una crisi nell’eurozona di dimensioni non ancora sperimentate e forse non fronteggiabili. Il mondo, non solo l’Europa, potrebbe subirne gravi conseguenze;
3) le principali responsabilità di questa situazione vengono attribuite al governo italiano in carica da tre anni e mezzo;
4) la permanenza in carica dell’attuale presidente del Consiglio viene vista da molti come una circostanza ormai incompatibile con un’attività di governo adeguata, per intensità e credibilità, a sventare il rischio di crisi finanziaria e a creare una prospettiva di crescita;
5) queste valutazioni, comprese quelle riportate ai punti 3 e 4, vengono formulate anche —e con particolare disappunto e imbarazzo—da personalità politiche europee, inclusi alcuni capi di governo, appartenenti alla stessa famiglia politica (il Partito popolare europeo) del presidente Berlusconi e del suo partito.
A questo quadro di preoccupazione internazionale sull’Italia e di sfiducia nel governo in carica fa riscontro la recente riconfermata fiducia da parte del Parlamento. Solo quest’ultima, ovviamente, è rilevante per la legittimità del governo. Ma in un’Europa e in un mondo sempre più interdipendenti, sarebbe opportuno che quanti hanno dato il loro sostegno al governo Berlusconi (e riesce davvero difficile immaginarne uno diverso, nel quadro attuale) prendessero maggiore consapevolezza della realtà internazionale che rischia di travolgerci, di trasformare l’Italia da Stato fondatore in Stato affondatore dell’Unione europea, di rendere ancora più precario il futuro e la stessa dignità dei giovani italiani. Hanno salvato il presidente del Consiglio. In cambio, lo incalzino perché risparmi all’Italia, se non il ludibrio, almeno il biasimo per aver causato un disastro.

venerdì 14 ottobre 2011

Viaggi e storia....

Inseguiti dal nostro passato, arranchiamo in questo mondo, frutto di infiniti sbagli.
Errori, dolori, rabbia e paure.
In equilibrio sulla nostra stessa percezione del vero, naufraghiamo nei nostri stessi pensieri, in un turbine di esistenze che non hanno alcun alibi.



domenica 9 ottobre 2011

Ad un amico...

Prorompente immagine, dedicata ad un amico lontano.
Al quale quest'illusione di vita, a volte, gli ha fatto vivere qualche momento triste.
Caro amico mio, anche questa è carne, non si mangia ed è piena di gusto! 
Quest'immagine rubata è tutta per te, per farti sorridere e farti sapere che anche se da lontano, un amico può esserti sempre vicino.
Con stima e affetto
Nifth

venerdì 7 ottobre 2011

mercoledì 5 ottobre 2011

Domande..ancora...

Oggi mi hanno posto una domanda.
Se potessi fare una cosa sola cosa nella vita, quale sarebbe per te?
Mi sono risposto...
Farei una cosa che possa essere ricordata per sempre.
O almeno il più a lungo possibile.

martedì 4 ottobre 2011

Combattere...

A volte serve combattere per sopravvivere.


domenica 2 ottobre 2011

Aiuto del tempo...

Il tempo ci aiuta con il suo scorrere a comprendere quelle sfumature che nell'immediato spesso ci sfuggono.
Uno stoppino di candela, che la nostra vita, consuma, inesorabilmente.
Quello che ancora ho da elaborare è se il tempo speso, il fumo che si propaga dopo il nostro divenuto, è in verità il miglior prodotto dell'esistenza, oppure
semplicemente qualche cosa è stato in un mai più vivibile.