Si deve pur tirare avanti in qualche modo.Quante volte la nostra mente pigra si è scudata di queste parole, in una maniera o nell'altra abbiamo guardato oltre.
Oltre il barbone che persua sponte ha lasciato la propria casa.
Oltre la sofferenza di chi non ha.
Oltre il dolore di non potrà mai avere.
Oltre il dolore di chi presto non sarà più.
Oltre noi stessi.
Noi.
Io.
E per gli altri non c'e' più posto.
Basta
Alla fine conto solo io.
Nasco solo e con pessime probabilità morirò altrettanto solo.
Sempre che il futuro non giochi. Ma è solo una la sciocchezza.
Ed io non possa fare a meno di pensare al calore di chi non può più darmi che ciò che aveva.
Pregi e difetti
ma pur sempre suoi.
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Un cieco sedeva nei pressi di una chiesa con ai suoi piedi un cappello e un cartello al collo con sopra scritto "Sono Cieco, vi chiedo un piccolo aiuto.". A mezzo dì un uomo distintamente vestito e dai modi gentili passando davanti al cieco rimase qualche istante ad osservare il cappello con i pochi spiccioli sin li raccolti e il cartello dell'uomo. L'uomo, avvicinandosi al cieco gettò qualche moneta nel cappello e chiese se poteva prendergli qualche istante il cartello. Il cieco acconsentì. L'uomo scrisse qualche parola, ringraziò e riprese la sua strada. Passarono alcune ore e l'uomo tornò a passare dal mendicante, questa volta con il cappello stracolmo di denari. Il cieco riconoscendo i passi dell'uomo chiese che cosa avesse mai scritto da indurre i passanti a tanta generosità. L'uomo gentile rispose che aveva solo trascritto il suo pensiero ma con parole differenti.

