Guardarsi allo specchio e domandarsi chi sia quello riflesso.
Invecchiamo, perdiamo aderenza, ogni giorno rimiriamo la carrozzeria di questo schifo di macchina e affrontiamo l'inesistente con il gusto dell'eroe sconfitto.
Almeno fosse il disagio a presidiare il posto!
Disertore, cambia la rivalsa e alla fine un'altro giorno.
Poi il risveglio e ancora uno sconosciuto allo specchio che ti fissa come un'idiota.
Svegliati!!! Non sei i tuoi occhi e neppure il cervello che elabora il riflesso...e non sei neppure la mano che vedi.
Tutto ciò che vedi non puoi essere tu.
Ma se riuscendo a vedere il tuo stesso cervello, la domanda rimarrebbe, chi sei tu?
Il problema viene creato dal concetto che ci sia qualcuno.
RispondiEliminaVedere che in realtà non c'è nessuno non risponde alla domanda "chi sei tu?". E' solo la domanda che svanisce.