mercoledì 20 dicembre 2017
lunedì 30 ottobre 2017
Sedersi al tramonto....
Bioluminescenza.
Ecco cosa il mondo, il nostro mondo è in grado di regalare con un sospiro.
Troppo presi dalla nostra vita senza senso, affondiamo giorno dopo giorno nel divenire, lasciando consumati brandelli di noi. Come corridori scalzi su un tapis roulant con il tappeto a grattugia.
Il succo dissipato nei tombini.
Di tanto in tanto, appaiono luci, bagliori. Sorrisi.Ma sempre prigionieri elemosiniamo la vita.
Tutto questo non andrebbe scritto. Tutto questo non andrebbe fatto. Tutto questo non andrebbe detto.
Eppure non riesco a fare a meno di pensare alla mia esistenza.
Dargli un senso compiuto, e non solamente essere.
Dovrò affrontare la vita. ancora e ancora....ancora e ancora, scoprendo ogni mattina che dovrò lottare, per essere e non semplicemente esistere.
Nelle imperfezioni del mio essere, ritrovare la meraviglia.
Rinunciare a tutto per ritrovarsi ancora una volta Uomo nel mondo, per il mondo.
Ma più abbiamo e più temiamo di perdere.
A volte vale la pensa spogliarsi di tutto, e abbandonare i metalli, per riscoprire il profumo della vita, e con esso, magari una mano tesa, in un lungo viaggio.
Ecco cosa il mondo, il nostro mondo è in grado di regalare con un sospiro.
Troppo presi dalla nostra vita senza senso, affondiamo giorno dopo giorno nel divenire, lasciando consumati brandelli di noi. Come corridori scalzi su un tapis roulant con il tappeto a grattugia.
Il succo dissipato nei tombini.
Di tanto in tanto, appaiono luci, bagliori. Sorrisi.Ma sempre prigionieri elemosiniamo la vita.
Tutto questo non andrebbe scritto. Tutto questo non andrebbe fatto. Tutto questo non andrebbe detto.
Eppure non riesco a fare a meno di pensare alla mia esistenza.
Dargli un senso compiuto, e non solamente essere.
Dovrò affrontare la vita. ancora e ancora....ancora e ancora, scoprendo ogni mattina che dovrò lottare, per essere e non semplicemente esistere.
Nelle imperfezioni del mio essere, ritrovare la meraviglia.
Rinunciare a tutto per ritrovarsi ancora una volta Uomo nel mondo, per il mondo.
Ma più abbiamo e più temiamo di perdere.
A volte vale la pensa spogliarsi di tutto, e abbandonare i metalli, per riscoprire il profumo della vita, e con esso, magari una mano tesa, in un lungo viaggio.
sabato 28 ottobre 2017
sabato 21 ottobre 2017
venerdì 20 ottobre 2017
Correre nella tormenta....
A volte mi sento come un distillato di follia.
Provando una gioia inebriante nelle nuove sfide, rifuggendo la serenità del tedio quotidiano.
Mi accorgo di tanto in tanto, degli sguardi incuriositi del prossimo. Sentendomi come uno strano animale esotico in gabbia di un circo itinerante, le cui difformità dall'ordinario portassero i bambini ad indicare di meraviglia.
Eppure, basta far galleggiare la mente un pochino oltre l'orizzonte, per incontrare altre menti, altri volti. Altri folli nella tormenta.
La sfida è il viaggio.
Il coraggio è nel mettersi in gioco.
Non si tratta di accontentarsi, di denaro, potere o successo.
Ma di vivere, con la volontà di nutrire il proprio spirito di esperienze, di calore, di vita.
Per poter, spero un giorno, poter garantire a chi è stato prima di me, di aver vissuto una vita degna di questo nome.
Provando una gioia inebriante nelle nuove sfide, rifuggendo la serenità del tedio quotidiano.
Mi accorgo di tanto in tanto, degli sguardi incuriositi del prossimo. Sentendomi come uno strano animale esotico in gabbia di un circo itinerante, le cui difformità dall'ordinario portassero i bambini ad indicare di meraviglia.
Eppure, basta far galleggiare la mente un pochino oltre l'orizzonte, per incontrare altre menti, altri volti. Altri folli nella tormenta.
La sfida è il viaggio.
Il coraggio è nel mettersi in gioco.
Non si tratta di accontentarsi, di denaro, potere o successo.
Ma di vivere, con la volontà di nutrire il proprio spirito di esperienze, di calore, di vita.
Per poter, spero un giorno, poter garantire a chi è stato prima di me, di aver vissuto una vita degna di questo nome.
Delicatezza del tempo...
Il modo di percepire il mondo cambia.
Cambia il modo in cui mi sveglio la mattina, aggredito da pensieri che mai avrei immaginato far parte del mio incedere quotidiano.
Più passa il tempo e maggiore è la delicatezza che uso nel poggiare lo sguardo sulle cose.
Nonostante il tempo sia sempre più frenetico, gli eventi arrivano lenti, come a rallentatore.
Come se tutto giungesse a tiro di sguardo per uno scopo, con i suoi tempi e i suoi giusti ritmi.
Tutto accade per una ragione, solo che spesso mi sfugge la visione di insieme.
O più semplicemente penso che la vita vada vissuta, così come viene...giusto il tempo per aprire gli occhi e abbandonare questa esistenza.
Cambia il modo in cui mi sveglio la mattina, aggredito da pensieri che mai avrei immaginato far parte del mio incedere quotidiano.
Più passa il tempo e maggiore è la delicatezza che uso nel poggiare lo sguardo sulle cose.
Nonostante il tempo sia sempre più frenetico, gli eventi arrivano lenti, come a rallentatore.
Come se tutto giungesse a tiro di sguardo per uno scopo, con i suoi tempi e i suoi giusti ritmi.
Tutto accade per una ragione, solo che spesso mi sfugge la visione di insieme.
O più semplicemente penso che la vita vada vissuta, così come viene...giusto il tempo per aprire gli occhi e abbandonare questa esistenza.
domenica 1 ottobre 2017
Perversioni dello sguardo...
Chissà perchè quando guardo una donna, non riesco a fermare l'idea alla mera figura estetica.
Così, non di rado, posando lo sguardo attorno a me, mi sento attorniato da splendidi vasi vuoti.
Ove la passionalità ed il vivo interesse per una sana vitalità, rimane soffocato da rossetti e abbigliamenti degni di modella da passerella.
Naturalmente il bello mi distrae. Ma giusto il tempo per formulare una considerazione sul tempo e di ciò che verrà depositato in eredità domani su quei bei volti di porcellana.
L'uomo non è granito.
Ne porcellana.
Così si è escogitato, nell'immagine digitale, il modo per eternare un'idea flebile quanto fugace. Ove non è rado, veder sorridere un volto, solo il tempo per uno scatto di cellulare.
Preferisco l'insana passione, la perversione, il decadimento delle idee e delle convinzioni a questo non essere nell'apparire.
Meglio l'errore in se e per se stesso. che non il fingere se stessi, per un tributo fatto di click nel nulla di altri ancora.
doveri della morale....
Affacciarsi al mondo delle idee non è sempre facile.
Ci insegnano che tutto Deve andare in una direzione! Che esistono regole da seguire! Altre da infrangere! Altre ancora da interpretare e ancora da comprendere.
Quale sia la Verità...ancora abbiamo tutti da scoprirla.
Rimandiamo sempre il giudizio e verdetto alla fine dei tempi. Come se una risposta accettabile debba essere sentenziata alla fine del viaggio.
E allora diamo alla nostra Morte il valore di tutta un intera vita.
Non mi trovo troppo schierato con quest'idea.
Penso che il sentiero vada costruito e demolito giorno dopo giorno. Privo di allineamenti o percezioni preconfezionate. Quello che vedo rappresentato nei monumenti e nella roccia, appartiene a granitiche consistenze di epoche in cui il transito delle idee avveniva nel corso dei secoli, affidando il verbo al simbolo e non alla parola.
Oggi stesso, in questo istante che ti scrivendo, la mia parola attraversa il mondo attraverso flussi ottici, scavalca colline, città oceani ed arriva proprio nella tua casa....nella tua mano.
Non possiamo adattare i pensieri di epoche e tempi più lontani di qualche manciata di anni.
Venti anni fa, tutto questo non esisteva....ne tanto meno era possibile prevederlo, se non a genti di particolare intelletto.
Penso che tutto debba essere intelligentemente rimesso in discussione, rielaborato, ricostruito.
Sapientemente adattato ad un divenire rapido come forse non lo è mai stato prima.
Oppure solamente, sto diventando tremendamente lento nel comprendere i cambiamenti che mi circondano.
mercoledì 16 agosto 2017
Forme e sapori....
Stagione estiva del 2017.
Confusione, gente accalcata per un raggio di sole.
Io mi crogiolo nella mia solitudine, affrancato dalla tecnologia, che nella sua sterile efficienza permette di regalare insolite riflessioni.
Siamo tutti interconnessi in un modo o nell'altro. Ci rimane poco spazio nel quale poter muovere la propria personalità eppure si riescono anche i questi malcelati frangenti fare dei distinguo.
Tutto ci appare così improbabile eppure possibile.
E quello che sembra possibile, alla fine si realizza nel modo più inusuale.
La vita ancora una volta, si scopre come un luogo dalle mille sfaccettature, dai colori e sapori impossibili da valutare a priori.
Non si può mai esser pronti.
Non lo si è mai abbastanza.
Confusione, gente accalcata per un raggio di sole.
Io mi crogiolo nella mia solitudine, affrancato dalla tecnologia, che nella sua sterile efficienza permette di regalare insolite riflessioni.
Siamo tutti interconnessi in un modo o nell'altro. Ci rimane poco spazio nel quale poter muovere la propria personalità eppure si riescono anche i questi malcelati frangenti fare dei distinguo.
Tutto ci appare così improbabile eppure possibile.
E quello che sembra possibile, alla fine si realizza nel modo più inusuale.
La vita ancora una volta, si scopre come un luogo dalle mille sfaccettature, dai colori e sapori impossibili da valutare a priori.
Non si può mai esser pronti.
Non lo si è mai abbastanza.
martedì 25 luglio 2017
sfumature e parentesi
Cosa accade alle persone?
alcune vengono solo sfiorate, con altre ci scontriamo, con poche si ha il piacere di poterne condividere assieme il cammino.
Il tempo, marcia in avanti. Il nostro divenire spesso è solo legato alle rughe sul volto.
Siamo in un epoca in cui, non esiste la grande depressione, ne le gradi guerre. Abbiamo troppo e ci lamentiamo anche di questo.
Ci affidiamo a sempre più regole, ricerchiamo la tranquillità nello schema.
Dimentichiamo la storia, la letteratura, la filosofia in favore della matematica e statistica.
Misuriamo il nostro valore con lo stipendio percepito.
Il successo con la qualità delle scarpe, il valore di un orologio o gli optional di una macchina.
Nei miei anni ho visto virare i colori verso questo, mio grigio.
Ma ricordo ancora la vivacità dell'amore, del sogno.
Dell'uomo apprezzato per ciò che riesce a dare non per ciò che ha preso.
Mi sento un privilegiato ad aver goduto del mio tempo.
Così come mi auguro che i giovani d'oggi possano domani dire lo stesso del loro.
alcune vengono solo sfiorate, con altre ci scontriamo, con poche si ha il piacere di poterne condividere assieme il cammino.
Il tempo, marcia in avanti. Il nostro divenire spesso è solo legato alle rughe sul volto.
Siamo in un epoca in cui, non esiste la grande depressione, ne le gradi guerre. Abbiamo troppo e ci lamentiamo anche di questo.
Ci affidiamo a sempre più regole, ricerchiamo la tranquillità nello schema.
Dimentichiamo la storia, la letteratura, la filosofia in favore della matematica e statistica.
Misuriamo il nostro valore con lo stipendio percepito.
Il successo con la qualità delle scarpe, il valore di un orologio o gli optional di una macchina.
Nei miei anni ho visto virare i colori verso questo, mio grigio.
Ma ricordo ancora la vivacità dell'amore, del sogno.
Dell'uomo apprezzato per ciò che riesce a dare non per ciò che ha preso.
Mi sento un privilegiato ad aver goduto del mio tempo.
Così come mi auguro che i giovani d'oggi possano domani dire lo stesso del loro.
martedì 11 luglio 2017
Fiori nella tempesta...
Per quanto tutto mi appaia spesso fuori posto, disordinato, assente alle nostre aspettative,
mi piace pensare che, tutto lo sia, in quanto sfuggente alla banale logica del mio limitato comprendere.
Considerando la caducità dell'essere umano, in tutte le sue fragilità.
Il cui elaborato involvere, lo sta inesorabilmente allontanando dai ritmi dell'esistenza stessa, catapultandolo in un vuoto oblio fatto di materia, apparenza e ordinati doveri.
Castrando sempre di più, la natura stessa la cui massima espressione si materializza nello spirito e nell'immaginifico.
Intolleranti alla noia, ci troviamo magnetizzati su schermi di plastica e elettroni luminosi, ipnotizzati da un'esistenza che non ci appartiene.
Ignoriamo gli istinti, le sensazioni, il percepito.
Ove un movimento un espressione nello sguardo, comunica più di fiumi di parole.
Una volta si accusava l'ignoranza dei non letterati, ove questi mancavano nel comprendere lo spirito alto trascritto nei versi di illuminate genti.
Oggi correttori automatici sopperiscono con algoritmi alle nostre incapacità, ma nulla possono per compensare la perdita degli istinti, le sensazioni, la passione umana, l'abbandono e la ricerca del Se più profondo.
Cerchiamo il divenire fuori da noi stessi, dimenticando gli antichi doveri dell'uomo verso l'uomo.
Ci pavoneggiamo da padroni del mondo, quando in realtà, siamo solo esseri viventi, sempre più lontani dalla loro stessa natura.
E come tali, sempre più distanti dalla comprensione.
Senza comprensione non possiamo tollerare, ma solo esercitare la pazienza e con essa la frustrazione.
Quando basterebbe ascoltare la voce dentro di noi, e avere fiducia in miliardi di anni di cambiamenti e successi, nella storia di tutto ciò che è stato prima, il quale ha fatto si che noi siamo oggi quello che siamo.
Glorioso esempio di un Chaos che non possiamo comprendere.
mi piace pensare che, tutto lo sia, in quanto sfuggente alla banale logica del mio limitato comprendere.
Considerando la caducità dell'essere umano, in tutte le sue fragilità.
Il cui elaborato involvere, lo sta inesorabilmente allontanando dai ritmi dell'esistenza stessa, catapultandolo in un vuoto oblio fatto di materia, apparenza e ordinati doveri.
Castrando sempre di più, la natura stessa la cui massima espressione si materializza nello spirito e nell'immaginifico.
Intolleranti alla noia, ci troviamo magnetizzati su schermi di plastica e elettroni luminosi, ipnotizzati da un'esistenza che non ci appartiene.
Ignoriamo gli istinti, le sensazioni, il percepito.
Ove un movimento un espressione nello sguardo, comunica più di fiumi di parole.
Una volta si accusava l'ignoranza dei non letterati, ove questi mancavano nel comprendere lo spirito alto trascritto nei versi di illuminate genti.
Oggi correttori automatici sopperiscono con algoritmi alle nostre incapacità, ma nulla possono per compensare la perdita degli istinti, le sensazioni, la passione umana, l'abbandono e la ricerca del Se più profondo.
Cerchiamo il divenire fuori da noi stessi, dimenticando gli antichi doveri dell'uomo verso l'uomo.
Ci pavoneggiamo da padroni del mondo, quando in realtà, siamo solo esseri viventi, sempre più lontani dalla loro stessa natura.
E come tali, sempre più distanti dalla comprensione.
Senza comprensione non possiamo tollerare, ma solo esercitare la pazienza e con essa la frustrazione.
Quando basterebbe ascoltare la voce dentro di noi, e avere fiducia in miliardi di anni di cambiamenti e successi, nella storia di tutto ciò che è stato prima, il quale ha fatto si che noi siamo oggi quello che siamo.
Glorioso esempio di un Chaos che non possiamo comprendere.
sabato 3 giugno 2017
mondo dell'eros...
Siamo permeati di immagini.
Un mondo in bi-Dimensioni che ci sfiora e fugge via.
Dove il tridimensionale della vita reale, pian piano smarrisce di significato.
Difficile per chi come me, è nato e cresciuto con l'ambizione di poter penetrare le esperienze, affondarcisi dentro e magari di tanto in tanto smarrircisi dentro.
Oggi tutto questo appare vano ed insensato.
Le informazioni corrono così veloci che anche le parole appaiono lente. Privi di memoria ci affidiamo sicuri, alla tecnologia come mezzo di comprensione.
Affidiamo i nostri pensieri all'elettrone.
Quando sempre più vivo è l'essere umano, tanto più affonda nella carne.
Un mondo in bi-Dimensioni che ci sfiora e fugge via.
Dove il tridimensionale della vita reale, pian piano smarrisce di significato.
Difficile per chi come me, è nato e cresciuto con l'ambizione di poter penetrare le esperienze, affondarcisi dentro e magari di tanto in tanto smarrircisi dentro.
Oggi tutto questo appare vano ed insensato.
Le informazioni corrono così veloci che anche le parole appaiono lente. Privi di memoria ci affidiamo sicuri, alla tecnologia come mezzo di comprensione.
Affidiamo i nostri pensieri all'elettrone.
Quando sempre più vivo è l'essere umano, tanto più affonda nella carne.
mercoledì 31 maggio 2017
Ombre...
Ombre, ancora ombre.
Scorrono addosso le ombre, e sempre dalla parte opposta al sole.
Voltiamo lo sguardo e loro sono li, perchè guardare in faccia la luce brucia gli occhi.
Si affollano i pensieri nella menta, uno dopo l'altro accatastati come giocattoli buttati in un sacco nello sgabuzzino, in attesa che lo spazio sia poco e il superfluo venga gettato via.
Eppure, un tempo, sono esistiti, hanno corso nella luce del tempo presente.
Li abbiamo lasciati sfuggire via, nelle ombre delle preoccupazioni, dei dubbi, della paura, del dolore.
Esseri spaventati ci muoviamo timorosi nel nostro divenire, oramai sempre più facili bersagli di un colpo ben assestato dal destino che nel migliore delle ipotesi ci stroncherà in un istante appena dalle nostre certezze.
I nostri piano non valgono nulla alla luce del divenire.
Possiamo solo esistere nel presente.
Il passato non esiste più.
del futuro non vi è certezza...dovremmo solo guarire dalla perfida miopia che ci accieca ogni qualvolta la croce segna il passo di qualcun altro.
Un emozione vale il prezzo del risveglio.
sorprendersi, quello della giornata.
...forse è proprio vero, che è la morte a dare il valore di un'uomo.
Scorrono addosso le ombre, e sempre dalla parte opposta al sole.
Voltiamo lo sguardo e loro sono li, perchè guardare in faccia la luce brucia gli occhi.
Si affollano i pensieri nella menta, uno dopo l'altro accatastati come giocattoli buttati in un sacco nello sgabuzzino, in attesa che lo spazio sia poco e il superfluo venga gettato via.
Eppure, un tempo, sono esistiti, hanno corso nella luce del tempo presente.
Li abbiamo lasciati sfuggire via, nelle ombre delle preoccupazioni, dei dubbi, della paura, del dolore.
Esseri spaventati ci muoviamo timorosi nel nostro divenire, oramai sempre più facili bersagli di un colpo ben assestato dal destino che nel migliore delle ipotesi ci stroncherà in un istante appena dalle nostre certezze.
I nostri piano non valgono nulla alla luce del divenire.
Possiamo solo esistere nel presente.
Il passato non esiste più.
del futuro non vi è certezza...dovremmo solo guarire dalla perfida miopia che ci accieca ogni qualvolta la croce segna il passo di qualcun altro.
Un emozione vale il prezzo del risveglio.
sorprendersi, quello della giornata.
...forse è proprio vero, che è la morte a dare il valore di un'uomo.
martedì 2 maggio 2017
Lo scorrere del tempo...
Anche oggi, il tempo si è portato via una parte di me.
Un amico. Morto solo nella propria casa, lontano da tutti, in silenzio, indisturbato.
Dopo una vita passata ad accogliere un abbraccio nel dolore, oggi egli stesso affronta il suo viaggio.
E così, non posso far a meno di domandarmi quale sia il rumore di questo divenire.
Mi perdo in un raggio di sole.
Imparare a sorridere alla vita, nelle sue magnifiche scoperte. Nei suoi terribili errori, purché acquisiscano il senso in questo incomprensibile divenire.
Siamo niente, con la presunzione che le nostre azioni possano portare a qualcosa di più che trasformarci in terra e cenere.
Eppure, qualcosa di incomprensibile rimane. Appiccicata addosso ai vestiti, ai pensieri, all'anima stessa.
Forse non siamo così niente.
Forse, stiamo solo spendendo male le nostre monete in questo commercio di dare e avere, con noi stessi e gli altri.
Forse, siamo solo accecati da quello che dobbiamo, senza domandarci mai, cosa davvero desideriamo.
Avere la forza di chiudere gli occhi e gettarci sereni nel vuoto del divenire.
Avendo fiducia che la marea non ci porti solo alla deriva, ma che possa essere il divenire, che ancora, non ci è dato comprendere.
Un amico. Morto solo nella propria casa, lontano da tutti, in silenzio, indisturbato.
Dopo una vita passata ad accogliere un abbraccio nel dolore, oggi egli stesso affronta il suo viaggio.
E così, non posso far a meno di domandarmi quale sia il rumore di questo divenire.
Mi perdo in un raggio di sole.
Imparare a sorridere alla vita, nelle sue magnifiche scoperte. Nei suoi terribili errori, purché acquisiscano il senso in questo incomprensibile divenire.
Siamo niente, con la presunzione che le nostre azioni possano portare a qualcosa di più che trasformarci in terra e cenere.
Eppure, qualcosa di incomprensibile rimane. Appiccicata addosso ai vestiti, ai pensieri, all'anima stessa.
Forse non siamo così niente.
Forse, stiamo solo spendendo male le nostre monete in questo commercio di dare e avere, con noi stessi e gli altri.
Forse, siamo solo accecati da quello che dobbiamo, senza domandarci mai, cosa davvero desideriamo.
Avere la forza di chiudere gli occhi e gettarci sereni nel vuoto del divenire.
Avendo fiducia che la marea non ci porti solo alla deriva, ma che possa essere il divenire, che ancora, non ci è dato comprendere.
martedì 11 aprile 2017
Letto e riportato....Erudita
L’Erudita ha un sacco di idee per la testa. Non porta gli occhiali ma riesce a vedere molto lontano. Viaggia per mete sconosciute e per luoghi incredibili senza mai riempire la valigia. Tra le sue destinazioni c’è un luogo speciale, in un punto sperduto della terra, in cui l’arcobaleno annuncia sempre la fine della tempesta e anche le cose impossibili diventano possibili. Se vuoi scoprire anche tu quel posto togliti gli occhiali e guarda oltre.
Lei lo ripete sempre: “I libri migliorano la vi(s)ta”.
martedì 28 marzo 2017
Pensieri della sera...
La verità è venuta a noi vestita di simboli, se così non fosse stato ci avrebbe reso ciechi.
A noi il compito ti svestirla un pezzo alla volta, trovando il giusto e mutevole significato degli accadimenti.
Siamo zattere a vela nella tempesta degli eventi.
Ci illudiamo che il nostro divenire, serva in qualche modo allo scopo, quando a volte basterebbe semplicemente abbandonarsi alla vita. E lasciare che ci scorra addosso, con più fiducia nel nostro destino.
Quanto terribili potremo mai essere, dal voler celare la nostra natura?
Siamo davvero così impossibili da governare?
Le nostre pulsioni sono davvero così inaccettabili?
L'essere immobile, creatore del tutto, vorrebbe che negassimo la nostra stessa esistenza? Perché donarci la passionalità, per poi confinarla? Perché sadicamente privare noi stessi della gioia del presente.
Siamo esseri puri, e semplici, corrotti dal nostro divenire.
Arroccati troppo spesso nelle nostre paure.
Quando basterebbe passare il nostro sguardo, non sui desideri, ma sulla soddisfazione per ciò che non ci appartiene, sul creato tutto attorno a noi.
Magari condendolo con un pizzico di emozioni, e perchè no, malizia.
Facendo di tutti noi, degli ottimi chef, nel servire a noi stessi e agli altri, un piatto si ben condito.
Il domani arriverà comunque, sia che lo si guardi con timore, ansia o gioia.
Tanto vale, godersi l'attesa.
A noi il compito ti svestirla un pezzo alla volta, trovando il giusto e mutevole significato degli accadimenti.
Siamo zattere a vela nella tempesta degli eventi.
Ci illudiamo che il nostro divenire, serva in qualche modo allo scopo, quando a volte basterebbe semplicemente abbandonarsi alla vita. E lasciare che ci scorra addosso, con più fiducia nel nostro destino.
Quanto terribili potremo mai essere, dal voler celare la nostra natura?
Siamo davvero così impossibili da governare?
Le nostre pulsioni sono davvero così inaccettabili?
L'essere immobile, creatore del tutto, vorrebbe che negassimo la nostra stessa esistenza? Perché donarci la passionalità, per poi confinarla? Perché sadicamente privare noi stessi della gioia del presente.
Siamo esseri puri, e semplici, corrotti dal nostro divenire.
Arroccati troppo spesso nelle nostre paure.
Quando basterebbe passare il nostro sguardo, non sui desideri, ma sulla soddisfazione per ciò che non ci appartiene, sul creato tutto attorno a noi.
Magari condendolo con un pizzico di emozioni, e perchè no, malizia.
Facendo di tutti noi, degli ottimi chef, nel servire a noi stessi e agli altri, un piatto si ben condito.
Il domani arriverà comunque, sia che lo si guardi con timore, ansia o gioia.
Tanto vale, godersi l'attesa.
giovedì 9 febbraio 2017
martedì 7 febbraio 2017
Prigionieri delle nostre menti
Siamo vittime della nostra mente.
Ci facciamo trascinare giorno dopo giorno nell'abisso del dovere.
Come se il tempo a noi concesso fosse illimitato.
Ogni giorno mi accorgo di quanto il doveroso divenire, condizioni ogni mia scelta.
lasciandomi sempre per ultimo nella mia umana condizione di essere vivente e non di essere doveroso.
Opero per il mio miglioramento.
Più mi ci adopero e più mi accorgo che il mondo stringe la morsa.
Mi indora di promesse.
Denaro
Fama
Ricchezza.
Al solo misero prezzo della mia esistenza.
Ci facciamo trascinare giorno dopo giorno nell'abisso del dovere.
Come se il tempo a noi concesso fosse illimitato.
Ogni giorno mi accorgo di quanto il doveroso divenire, condizioni ogni mia scelta.
lasciandomi sempre per ultimo nella mia umana condizione di essere vivente e non di essere doveroso.
Opero per il mio miglioramento.
Più mi ci adopero e più mi accorgo che il mondo stringe la morsa.
Mi indora di promesse.
Denaro
Fama
Ricchezza.
Al solo misero prezzo della mia esistenza.
mercoledì 18 gennaio 2017
Il dolore della crisalide...
Sin da piccolo ci rappresentano la mutazione, come una condizione naturale.
Un divenire significativo nel quale nulla è mai la stesso due volte.
Una delle massime espressioni del cambiamento nel mio immaginario è la farfalla.
Ironia dell'evoluzione, questo delicato essere trascende la propria condizione di bruco per divenire leggiadra farfalla, attraverso uno stadio d'esistenza chiamato crisalide.
Mi sovviene un pensiero balzano, nel quale provo ad umanizzare l'evento, domandandomi:
E se avesse coscienza di se il bruco, cosa gli accadrebbe?
Quali sarebbero le sensazioni?
La terra ci rassicura con la sua solida presenza, stabile ed immota, per quel che ci è dato percepire, cosa può pensare un bruco che perda la possibilità di strisciare e invece acquisire la capacità sublime del volo?.
Forse non è così difficile immaginarlo, dopotutto.
Immaginiamo il volo come una liberazione dalle cose terrene, un simbolo di libertà!
Quante volte restiamo volontariamente aggrappati alle catene del nostro dovere?
Tutti noi, nessuno escluso, potrebbe scivolare via da quest'esistenza e reinventarsi in un attimo appena.
Eppure...restiamo i peggiori bugiardi per noi stessi, adducendo alibi e scuse, nei lamenti del divenire.
Allora, rimane da solamente supporre che il bruco, provi infiniti tormenti, e che la stessa farfalla, nel suo vagare, non sia di spensierata leggiadria, ma un tormentato volo per ricercare la vita perduta.
Ora, molti di noi, alcuni più di altri, hanno vissuto in se, la condizione di crisalide, nella trasformazione da bambino ad adulto.
Transizione nella quella tutto è amplificato, potente, forte e devastante.
Il trapasso, non è mai indolore, ci muta profondamente nell'animo e ci cambia.
Un cambiamento tanto radicale da indurre molti a ricercare la fanciullezza perduta.
Un divenire significativo nel quale nulla è mai la stesso due volte.
Una delle massime espressioni del cambiamento nel mio immaginario è la farfalla.
Ironia dell'evoluzione, questo delicato essere trascende la propria condizione di bruco per divenire leggiadra farfalla, attraverso uno stadio d'esistenza chiamato crisalide.
Mi sovviene un pensiero balzano, nel quale provo ad umanizzare l'evento, domandandomi:
E se avesse coscienza di se il bruco, cosa gli accadrebbe?
Quali sarebbero le sensazioni?
La terra ci rassicura con la sua solida presenza, stabile ed immota, per quel che ci è dato percepire, cosa può pensare un bruco che perda la possibilità di strisciare e invece acquisire la capacità sublime del volo?.
Forse non è così difficile immaginarlo, dopotutto.
Immaginiamo il volo come una liberazione dalle cose terrene, un simbolo di libertà!
Quante volte restiamo volontariamente aggrappati alle catene del nostro dovere?
Tutti noi, nessuno escluso, potrebbe scivolare via da quest'esistenza e reinventarsi in un attimo appena.
Eppure...restiamo i peggiori bugiardi per noi stessi, adducendo alibi e scuse, nei lamenti del divenire.
Allora, rimane da solamente supporre che il bruco, provi infiniti tormenti, e che la stessa farfalla, nel suo vagare, non sia di spensierata leggiadria, ma un tormentato volo per ricercare la vita perduta.
Ora, molti di noi, alcuni più di altri, hanno vissuto in se, la condizione di crisalide, nella trasformazione da bambino ad adulto.
Transizione nella quella tutto è amplificato, potente, forte e devastante.
Il trapasso, non è mai indolore, ci muta profondamente nell'animo e ci cambia.
Un cambiamento tanto radicale da indurre molti a ricercare la fanciullezza perduta.
domenica 15 gennaio 2017
Ne me quitte pas....
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas.
Il faut oublier,
Tout peut s’oublier,
Qui s’enfuit déjà.
Oublier le temps
Des malentendus
Et le temps perdu
À savoir comment.
Oublier ces heures
Qui tuaient parfois
À coups de pourquoi
Le cœur du bonheur.
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas.
Moi, je t’offrirai
Des perles de pluie
Venues de pays
Où il ne pleut pas.
Je creuserai la terre
Jusqu’après ma mort
Pour couvrir ton corps
D’or et de lumière.
Je ferai un domaine
Où l’amour sera roi,
Où l’amour sera loi,
Où tu seras reine.
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas.
Ne me quitte pas.
Je t’inventerai
Des mots insensés
Que tu comprendras.
Je te parlerai
De ces amants-là
Qui ont vu deux fois
Leurs cœurs s’embraser.
Je te raconterai
L’histoire de ce roi
Mort de n’avoir pas
Pu te rencontrer.
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas.
On a vu souvent
Rejaillir le feu
De l’ancien volcan
Qu’on croyait trop vieux.
Il est, paraît-il,
Des terres brûlées
Donnant plus de blé
Qu’un meilleur avril.
Et quand vient le soir,
Pour qu’un ciel flamboie,
Le rouge et le noir
Ne s’épousent-ils pas ?
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas.
Ne me quitte pas.
Je ne vais plus pleurer,
Je ne vais plus parler.
Je me cacherai là
À te regarder,
Danser et sourire
Et à t’écouter
Chanter et puis rire.
Laisse-moi devenir
L’ombre de ton ombre,
L’ombre de ta main,
L’ombre de ton chien.
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas,
Ne me quitte pas.
Traduzione
Non mi lasciare
Versioni: #1#2
Bisogna dimenticare
Tutto puo' esser dimenticato
Che gia' fugge
Dimenticare il tempo
Dei malintesi
Ed il tempo perso
A saper come
Dimenticare queste ore
Che a volte uccidevano
A colpi di perche'
Il cuore della felicita'
Non mi lasciare x 4
Io ti regalero'
Delle perle di pioggia (fatte di pioggia)
Provenienti da paesi
Dove non piove
Scavero' la terra
Fin dopo la mia morte
Per coprire il tuo corpo
D'oro e di luce
Faro' una proprietà
Dove l'amore sara' re
Dove l'amore sara' legge
Dove sarai regina
Non mi lasciare x 5
T'inventero'
Delle parole insensate
Che capirai
Ti parlero'
Di questi amanti
Che hanno visto due volte
I loro cuori incendiarsi
Ti racontero'
La storia di questo re
Morto di non aver
Potuto incontrarti
Non lasciarmi x 4
Si è spesso visto
Schizzare il fuoco
Dell'antico volcano
Che si credeva troppo vecchio
Appare che ci sono
Delle terre bruciate
Dando più grano
Che il miglior (dei mesi di) aprile
E quando viene sera
Per ch' un cielo arda
Il rosso ed il nero
Non si sposano?
Non mi lasciare x 5
Non piangero' più
Non parlero' più
Mi nascondero' li
Guardandoti (a guardarti)
Ballare e sorridere
E ascoltandoti (ad ascoltarti)
Cantare e poi ridere
Lasciami diventare
L'ombra della tua ombra
L'ombra della tua mano
L'ombra del tuo cane
Non mi lasciare x 4
Nera insonnia...
Vi capita mai di non riuscire a prendere sonno?
A me continuamente.
Esausto da una giornata di affanni e tribolazioni, eppure non appena la testa poggia sul cuscino, il mondo dei ricordi prende a gironzolare come una vecchia giostra davanti agli occhi.
A volte mi chiedo se le idee raccolte del mattino, non siano invece il frutto di un meticoloso elaborato inconscio della notte.
E di dormire, se ne scrive, ma di abbracciare il morbido ed avvolgente Morfeo neppure l'idea.
Quali siano i pensieri?
Molteplici e diffusi, così polverizzati nella memoria da riuscirne a malapena a seguire il filo.
Eppure...
chissà per qual ragione, al risveglio, il vissuto onirico, lo si veste come un abito mal indossato.
Gli occhi raccontano agli astanti il mancato quanto caritatevole riposo.
Non che me ne curi, normalmente le comparse di questa esistenza risultano esser sempre prese da mete così lontane da risultare impossibili per una vita sola.
Vivendo come se dovessimo farlo per sempre, ci avvicendiamo verso la nostra non esistenza.
Imbottigliati nel nostro dovere.
Intrappolati in un non vivere collettivo.
Imprigionati nella matrice del nostro tempo.
Trovare il coraggio e la forza per spezzare le catene dell'ignoranza ed immaginare un mondo nuovo.
Un nuovo modo di concepire la vita.
Passeranno altri anni.
Molti, forse, verranno dopo di noi.
E a loro, lascio queste parole frutto del mio tempo.
Consapevolmente perso nel mio futile non divenire.
A me continuamente.
Esausto da una giornata di affanni e tribolazioni, eppure non appena la testa poggia sul cuscino, il mondo dei ricordi prende a gironzolare come una vecchia giostra davanti agli occhi.
A volte mi chiedo se le idee raccolte del mattino, non siano invece il frutto di un meticoloso elaborato inconscio della notte.
E di dormire, se ne scrive, ma di abbracciare il morbido ed avvolgente Morfeo neppure l'idea.
Quali siano i pensieri?
Molteplici e diffusi, così polverizzati nella memoria da riuscirne a malapena a seguire il filo.
Eppure...
chissà per qual ragione, al risveglio, il vissuto onirico, lo si veste come un abito mal indossato.
Gli occhi raccontano agli astanti il mancato quanto caritatevole riposo.
Non che me ne curi, normalmente le comparse di questa esistenza risultano esser sempre prese da mete così lontane da risultare impossibili per una vita sola.
Vivendo come se dovessimo farlo per sempre, ci avvicendiamo verso la nostra non esistenza.
Imbottigliati nel nostro dovere.
Intrappolati in un non vivere collettivo.
Imprigionati nella matrice del nostro tempo.
Trovare il coraggio e la forza per spezzare le catene dell'ignoranza ed immaginare un mondo nuovo.
Un nuovo modo di concepire la vita.
Passeranno altri anni.
Molti, forse, verranno dopo di noi.
E a loro, lascio queste parole frutto del mio tempo.
Consapevolmente perso nel mio futile non divenire.
giovedì 12 gennaio 2017
Cedere alla seduzione...
La testa è una scatola nella quale le idee rimangono imprigionate.
E' difficile porsi nella condizione di esprimere il proprio pensiero in maniera che gli interlocutori possano tollerabilmente comprendere.
Viviamo permeati dai sensi.
Anestetizzati da una vita sovreccitata di emozioni...affamati ingurgitiamo sino a svanire nei nostri stessi bisogni.
Il nostro corpo ci ricorda la nostra umana e finita condizione.
Come barattoli con la data di scadenza sullo scaffale dell'esistenza.
E' difficile porsi nella condizione di esprimere il proprio pensiero in maniera che gli interlocutori possano tollerabilmente comprendere.
Viviamo permeati dai sensi.
Anestetizzati da una vita sovreccitata di emozioni...affamati ingurgitiamo sino a svanire nei nostri stessi bisogni.
Il nostro corpo ci ricorda la nostra umana e finita condizione.
Come barattoli con la data di scadenza sullo scaffale dell'esistenza.
mercoledì 4 gennaio 2017
Scrivere di se...
Scrivo sempre meno...
Mi dedico sempre meno spazio.
Concentrato su cose che ben mi accorgo scivolare via, come fuochi d'artificio in una sera estiva.
Ogni giorno torno a posare lo sguardo sulla mia pelle,
Percepisco ancora le carezze del vento sul volto nonostante
Il gelo che attanaglia le mani ed un cuore che pulsa meno deciso di un tempo.
Eppure la mente continua a brillare, se foraggiata di emozioni, libri, intelletto, confrontata con la vivacità intellettuale di molti, panorami, viaggi, la vita stessa.
E questo mi fa godere ogni singolo istante, avido di altre sensazioni, mai pago.
Parlo di Me adesso, in questo istante, perché domani, sarà andato un altro oggi, e le emozioni saranno altre, e i miei occhi vedranno un mondo al caleidoscopio, ricco di altri nuovi colori.
Mi dedico sempre meno spazio.
Concentrato su cose che ben mi accorgo scivolare via, come fuochi d'artificio in una sera estiva.
Ogni giorno torno a posare lo sguardo sulla mia pelle,
Percepisco ancora le carezze del vento sul volto nonostante
Il gelo che attanaglia le mani ed un cuore che pulsa meno deciso di un tempo.
Eppure la mente continua a brillare, se foraggiata di emozioni, libri, intelletto, confrontata con la vivacità intellettuale di molti, panorami, viaggi, la vita stessa.
E questo mi fa godere ogni singolo istante, avido di altre sensazioni, mai pago.
Parlo di Me adesso, in questo istante, perché domani, sarà andato un altro oggi, e le emozioni saranno altre, e i miei occhi vedranno un mondo al caleidoscopio, ricco di altri nuovi colori.
martedì 3 gennaio 2017
Insoliti eventi...
Sorprendersi ancora e ancora...
Ogni giorno,
eventi accaduti e persi nel tempo che tornano come frangenti di marosi agitati.
Dolori, malattia nulla possono contro il librare del libero pensiero.
Divincolato dalle convenzioni.
Dal sancito altrui dovere.
Giocare con la comprensione, come una lontra con il suo truciolo di bastone.
Sorridere agli eventi e godersi il traghettarsi nel tempo.
Inseparabilmente passeggeri di una di queste esistenze.
Ogni giorno,
eventi accaduti e persi nel tempo che tornano come frangenti di marosi agitati.
Dolori, malattia nulla possono contro il librare del libero pensiero.
Divincolato dalle convenzioni.
Dal sancito altrui dovere.
Giocare con la comprensione, come una lontra con il suo truciolo di bastone.
Sorridere agli eventi e godersi il traghettarsi nel tempo.
Inseparabilmente passeggeri di una di queste esistenze.
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