martedì 12 aprile 2011

Esistenza e le sue complicazioni.

Si apprezzano le cose, nell'istante in cui ci si rende conto di averle perdute.
Un concetto applicabile credo a qualsiasi campo dell'esistenza.
La semplicità è rendere comprensibili concetti articolati ed ermetici.
Già...Ermete, mito e leggenda, di un singolo uomo il cui pensiero ancora oggi scolpisce la pietra grezza.
Osservo il mondo dal mio tombino, sempre più consapevole della mia nullità.
Non mi è dato di comprende nulla, che non sia sfiorare la forma, senza riuscire ad affondare nella sostanza.
Come un otturatore di una macchina fotografica aperto nella notte, i fari delle auto, lasciano strisce rosse sulla pellicola, così lo scorrere del tempo, segna indelebilmente il mio agire, ma tutti i volti di quelle auto mi sfuggono e si fondono gli uni su gli altri e mi perdo nel cercare di comprendere cosa sia giusto e sbagliato, in un eterno rincorrere ciò che credo di essere...perdendo magari qualche cosa di unico, semplicemente legato all'attimo di esistere.

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