Vorrei saper credere in qualche cosa di puro.
Immacolato e semplice.
Credere in qualche cosa che nonostante il tempo, possa immutare nella sua limpidezza.
Mi sento fragile nelle mille perturbazioni dell'animo umano.
Imperi di uomini caduti sotto le inguirie delle passioni, dell'inganno fatto a loro stessi nell'ipocrisia del loro tempo.
Uomini soli, in cerca di un sentiero da percorrere.
Cerco il filo di arianna nei miei pensieri, alla ricerca delle dogmatiche e dei limiti, pronto a minare a suon di ragione.
Pur avando chiara la meta a volte il percorso appare irto di insidie.
Difficile accettare la caduta, e a volte il sapersi rialzare non basta.
Illusione di un tempo che non mi regala nessuno spazio, mi soffoca nel mio esistere.
Cerco la pace nel malestrom di un'esistenza a metà, in eterna attesa.
Prendo consapevolezza delle mie debolezze, soccombo ad esse, con la speranza di trovar la giusta misura.
Duro con me stesso, pretendo di poter volare quando le ali son quelle di un pollo.
Mediocre nell'esistere.
Osservo i miei stessi inganni. Probabili spettri di altre vite, di altri uomini, di altre famiglie.
Imparare a credere a qualche cosa che non sia destinata alla dissolvenza.
Imparare da un sorriso di affetto.
Vivere un sole senza ombre.
Ultimamente vorrei vivere di riflesso ed imparare da ciò che non sono ancora capace di essere.
sabato 19 febbraio 2011
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