giovedì 11 giugno 2015

Democraticamente Nifth...

Più mi raffronto con gli altri, e più mi accorgo di quanto gli equilibri interpersonali siano fragili.
Sfacciatamente giro il mio naso colpendo porcellane.
Mi chiedo se anche gli altri facciano lo stesso e a difendermi sia una spessa coltre di dolore oramai rinsecchita, da rendermi corazzato alle grossolane insensibilità....
oppure ....semplicemente l'altro è più atteno e cortese di quanto non sia io.
Equilibri sopra l'abisso...insondabile e profondo, a volte viene da chiedersi, se valga davvero la pena destreggiarsi sopra l'infinito, e invece non sarebbe molto più divertente lasciarcisi cadere...

domenica 17 maggio 2015

Limitate comprensioni....

Quando l'individuo persevera nell'intolleranza e le parole finiscono il loro scopo, affiora la volontà di violenza.
Quì l'intima essenza di noi stessi affronta la prova più dura della comprensione delle regioni dell'altro, in un rimpallo di volontà e desideri.

domenica 26 aprile 2015

Fare una scelta...

Libero di scegliere...
un ossimoro.
La liberà è quella di non dover fare nessuna scelta, e non il contrario.

sabato 28 marzo 2015

Incidenti Aerei....

5 VERITA' NASCOSTE sul disastro AEREO DEL VOLO 9525 Germanwings (Airbus A320): l'aereo sarebbe esploso in volo durante un fallito test militare degli Stati Uniti con armi laser di nuova generazione. Ma i giornalisti telecomandati dalla CIA in Italia stanno mostrando in queste ore una messa in scena in cui il co-pilota Andreas Lubitz viene fatto passare per un "DEPRESSO". E' solo un modo per distrarre il pubblico dalle evidenze oggettive: vediamo le prime 5 evidenze raccolte.
1. Infatti, gli aerei della flotta Luftansa-Germanwings sono tutti collegati al sistema di monitoraggio della Lufthansa Aviation Center: "è inconcepibile che non avessero notato che uno dei loro aerei di linea stava precipitando nel sud della Francia" (vedi fonti). Non solo.
2. L'aereo Germanwings sembra sia esploso in aria, infatti le immagini dei soccorritori mostrano l'assenza di un punto unico d'impatto, semmai c'è una vasta area di diversi ettari, piena di rottami, situazione tipica dopo la caduta dei resti di un aereo esploso in volo.
A riscontro di ciò, esiste la testimonianza del sig. Pierre Polizzi, che gestisce un camping sulle Alpi francesi nei pressi della zona dell'abbattimento dell'aereo, e che ha dichiarato all'Associated Press di aver sentito due forti boati, il primo lungo 8 secondi (l'esplosione?) e poi un secondo rumore dopo circa 30 secondi dal primo (la caduta dei detriti al suolo?). Non solo.
3. Esercitazioni militari degli Stati Uniti in quella stessa zona aerea sembra che fossero in corso d'opera proprio nelle ore della caduta dell'aereo Germanwings, con attività di simulazione di guerra aerea con sistemi laser. L'incidente sarebbe così stato causato direttamente da un test fallito del sistema laser di difesa aerea HELLADS degli USA contro immaginari obiettivi russi, durante un'esercitazione in ambito NATO. Queste armi laser di nuova generazione sarebbero in grado di fare esplodere un aereo in volo. La porta della cabina di pilotaggio sarebbe stata forzata dal Comandante perché il sistema di chiusura elettronico sarebbe rimasto bloccato dal sovraccarico elettrico generato dal sistema HELLADS prima della presunta esplosione. Non solo.
4. Molti piloti tedeschi di aerei civili quel giorno si sono rifiutati di volare, forse per via di tali esercitazioni militari degli Stati Uniti nei cieli dell'Europa e dopo aver ricevuto la notizia dell'abbattimento (se fosse stato dovuto al gesto isolato di un "depresso" non avrebbero avuto motivo di rifiutarsi di volare), infatti anche in passato avevano dato problemi seri ai voli di aerei civili inclusi quelli della Luftansa. "Un test simile aveva quasi causato la distruzione del Volo LH1172 della Lufthansa sulla Francia solo due settimane fa, e che esattamente come il Volo 9525 della Germanwings era disceso rapidamente prima che i piloti e i controllori del volo potessero riprenderne il controllo" (vedi fonti). Inoltre, anomalie elettriche sarebbero state riscontrate in tutta l'area: Sud Francia, Svizzera e Nord Italia. Non solo.
5. Subito dopo il disastro aereo della Germanwings, Obama si è rifiutato di incontrare il capo della NATO Stoltenberg. Come mai? Il disastro sarebbe avvenuto durante esercitazioni militari in ambito NATO e avrebbe fatto infuriare Obama per l'enormità dell'accaduto. La campagna giornalistica orchestrata dalla CIA in Occidente (in collaborazione con le sub-agenzie d'intelligence francese e tedesca) per incolpare il defunto co-pilota Lubitz servirebbe ad insabbiare il caso e creare un capro espiatorio. Le dichiarazioni ufficiali dei capi di Stato dei paesi NATO (Merkel, Hollande, Rajoy) avrebbero la funzione di rafforzare l'operazione di copertura mediatica messa in campo dalle agenzie d'intelligence occidentali tramite i propri giornalisti affiliati.
P.S.: per rendere il tutto più credibile agli occhi dell'opinione pubblica, le agenzie d'intelligence hanno fatto confezionare una simulazione video 3D sugli ultimi "8 minuti" prima dello schianto, che viene mostrato in continuazione nelle tv e nei siti internet al punto da farlo sembrare reale. Inoltre, dal contenuto di una sola delle due scatole nere sono state diramate informazioni contraddittorie: per esempio, per decifrare le voci dei piloti ci è stato raccontato dalle tv che ci vorrà tempo, anche settimane, a causa dei rumori di fondo... mentre invece sarebbero bastati pochi minuti per riconoscere il presunto "respiro" del co-pilota, diventato il capro espiatorio della strage.
L'obiettivo principale dell’operazione di copertura giornalistica orchestrata dalla CIA e dalle sue sub-agenzie d’intelligence occidentali sarebbe quello di distrarre il pubblico da ciò che vede, costringendolo invece a concentrarsi sul "depresso" come capro espiatorio.
Infatti basterebbe guardare le foto aeree della zona dei soccorsi in cui sono stati ritrovati i pezzi dell'aereo in frantumi... manca un unico punto ben identificabile dell'impatto, di cui si parla ma di cui nessuno ha mai mostrato una foto che ne dimostrasse l'esistenza. Da ciò si capisce che l'aereo è chiaramente esploso in aria ben prima di cadere al suolo.
"L’abbattimento del Volo 4U9525 della Germanwings, nel sud della Francia sarebbe il “risultato diretto” di un fallito test dell’US Air Force con il suo High Energy Liquid Laser Area Defense System (HELLADS, in italiano: "Sistema di difesa a laser liquido ad alta energia") nel tentativo di abbattere un veicolo di rientro di un ICBM, ma che invece ha distrutto l’aereo civile uccidendo i 150 passeggeri a bordo."
La presunta iniziativa del co-pilota di avviare una procedura di discesa potrebbe essere spiegabile in conseguenza delle anomalie elettriche generate dall'attacco aereo del sistema HELLADS, prima della presunta esplosione in volo.
"Se gli occidentali volessero sapere la verità sulle innumerevoli vite distrutte dai loro capi militari in guerre simulate? Nessuno saprebbe la risposta."
- Galleria di foto aeree che mostrano l'area del disastro grande diversi ettari (manca un unico punto d'impatto, che sarebbe necessario a sostenere la tesi dell'incidente causato dal co-pilota presunto "depresso"): http://tg24.sky.it/…/airbus_germanwings_caduto_relitto_foto…
- La simulazione video diffusa dai media di regime si concentra sul bottone che blocca la porta della cabina di pilotaggio: http://www.meteoweb.eu/…/disastro-germanwings-dramm…/419542/
- Sistema HELLADS degli Stati Uniti (Sistema di difesa a laser liquido ad alta energia):
http://it.wikipedia.org/…/High_Energy_Liquid_Laser_Area_Def…
Il funzionamento di HELLADS consiste nel puntare l'obiettivo, che può essere un missile o un aereo, seguendolo nella sua traiettoria e riscaldandolo fino a causare l'esplosione per l'eccessiva temperatura raggiunta.
NOTA BENE: non pretendiamo che questa ipotesi sia vera al 100%, ma le fonti citate sono verificabili e di pubblico dominio, basta andare a leggerle per vedere che abbiamo solo messo insieme una serie di notizie che contrastano con la versione filo-governativa diffusa dai giornalisti stipendiati. Noi non ci guadagniamo nulla scrivendo qui, siamo solo esseri umani attivi e critici che si pongono domande sensate e cercano risposte ragionevoli nel mare di disinformazione con cui tv e giornali ci bombardano ogni giorno.
Se volete credere ciecamente alla versione data dalle televisioni e appoggiata dai capi dei governi francesi e tedeschi (paesi NATO), siete liberi di farlo ma ciò non vi da il diritto di insultare chi la pensa diversamente. Suggerimenti e osservazioni critiche sono benvenute, a condizione che siate disposti a confrontarli apertamente con quelle degli altri. Grazie per la collaborazione.

sabato 7 marzo 2015

Riservatezza....

Ritengo che più individui conoscano una versione dei fatti, minore è il controllo che sia ha sul proprio destino.
Nifth

lunedì 2 marzo 2015

Reggicalze e tacchi a spillo....

Difficile dormire, quando si ha vivo e presente lo scorrere del tempo.
L'ouroboros va formandosi, con lui prendono forma i disegni del destino.
Esistenza perduta nell'oblio degli eventi, il cui senso appare frammentato da confusi pezzi di puzzle, sparpagliati sul tavolo degli eventi.
Uomo sferzato dal tempo nella ricerca di consapevolezza osservo il mio divenire.
Schizofrenico pulsare tra le infinite esistenze ancora insolute.
Esisto nella mia consapevolezza.
Appagato dalla vita.
Dimentico dei dolori.
Fortunato tra i fortunati, inseguo la mia meta.
Ricercando il miglioramento della mia esistenza
abbandonando consapevolmente il dogma
per l'irragionato esistere


domenica 1 marzo 2015

Domande sul sesso...

Vivo in una società che nega non solo la propria creazione, ma anche il processo creativo che vive alla base di ogni evoluzione.
Ogni forma vivente, ha in se la prepotente consapevolezza della conservazione.
Ed esistono solo due modi perché questo possa avvenire.
L'immortalità oppure la riproduzione del bagaglio genetico.
Noi esseri umani, siamo inesorabilmente legati a questa seconda ipotesi.
Negare il valore che ha il sesso, equivale a negare la nostra stessa esistenza "!".
Eppure, quando si avanzano delle domande, in tal senso,
si alzano cortine fumogene, paure, ansie...come se si andasse a sfiorare la ragione, e non semplicemente l'essenza delle cose.
Siamo animali
più di quanto si voglia ammettere
sempre
Siamo animali stupidi
nel negarci l'unica carta che ci permettere di essere e non solo di esistere
Preconcetti e dogmi sociali ci rendono schiavi
incatenati alle nostre paure del cambiamento
imbullonati dalle nostre paure, perdiamo il potere dell'immaginazione
solo perché il nostro vissuto potrebbe ripetersi
negando a noi stessi
il piacere di vivere
pienamente, anche il solo istante.

Il passato è storia
il futuro non esiste
il presente è un dono....ed ecco che l'etimologia della parola dovrebbe bastarci ad insegnarci tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per vivere più serenamente.
 

venerdì 27 febbraio 2015

Tempesta...

Soffia il vento fuori dalla mia finestra.
Una finestra affacciata sul mondo, il mondo creato dai miei stessi occhi.
Il mio stesso tempo, la mia sola vita.
In questo mondo in tempesta, i ricordi brillano di una luce propria,
fatta di sapori, emozioni...a lungo ed inesorabilmente dimenticate.
Un sorriso nel tempo, ad infrangere il vaso di pandora.
Ed il male del mondo...torna a scorrere sereno con il suo giullare bizzarro.

martedì 24 febbraio 2015

Che avventura la vita...

Che avventura la vita....se non la stessi vivendo e qualcuno me la raccontasse, non ci crederei!

domenica 8 febbraio 2015

Storia dei biscotti...



Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d’attesa di un grande aeroporto.
Siccome avrebbe dovuto aspettare molto tempo, decise di comprare un libro per ammazzare il tempo, e comprò anche un pacchetto di biscotti. Si sedette nella sala d'attesa per stare più tranquilla.

Accanto a lei c’era la sedia coi biscotti e dall’altro lato un uomo  che stava leggendo il giornale. Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l’uomo ne prese uno. Lei si sentì indignata, ma non disse nulla e continuò a leggere il suo libro.
Tra sé pensò: “ma tu guarda… Se solo avessi un po’ più di coraggio gli avrei già dato un pugno”. Così, ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto, senza fare un minimo cenno, ne prendeva uno anche lui.
Continuarono finché non rimase un solo biscotto, e la donna pensò: “Ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti”. L’uomo prese l’ultimo biscotto e lo divise a metà, e con un affettuoso sorriso porse alle furente sconosciuta la restante metà.
“Ah, questo è troppo!” pensò e cominciò a sbuffare indignata, prese le sue cose, il libro, la  borsa e si incamminò verso l’uscita della sala d’attesa.
Quando si sentì un po’ meglio e la rabbia  passata, si sedette su una sedia lungo il corridoio, avendosene dello spiacevole incontro, affondò la mano nella borsa alla ricerca del libro, ma le mani non trovarono subito il libro, ma un pacco di biscotti, ancora tutto intero. 
Sentì tanta vergogna e capì solo allora che il pacchetto di biscotti dal quale aveva condiviso il contenuto, non era il suo, ma bensì quello dell'uomo accanto a lei, il quale  però aveva bonariamente diviso i suoi biscotti, senza lamentele o nervosismo.
 Quante volte nella nostra vita mangeremo o ci sarà capitato di mangiare i biscotti di un altro senza saperlo? Quante volte saremo stati inconsapevolmente ingombranti nella vita di qualcuno?
Meglio esser tolleranti, e nella comprensione trovare la generosità dell'incontro.

venerdì 23 gennaio 2015

Amore...

Ed è stato il tuo amore a imprigionare la mia anima nel quadro...non un maleficio, come credono tutti...o forse...forse il maleficio è proprio l'amore...un sogno effimero che si insegue sempre da soli...fino alla morte...
Cit. Dylan Dog "La donna che uccide il passato"

Cit. Ballata della Morte

Chi è colui così gagliardo e forte
che possa vivere senza poi morire
E da colei ch’è tutto, Madonna Morte,
l’anima sua possa far fuggire?
La Morte schifosa, la Morte lasciva!
La Morte! La Morte! La Morte che arriva!
La Morte, la Morte, dolcissima e amara,
la Morte che avanza nella notte chiara.
La Morte di pietra, la Morte di neve
la Morte che arriva con passo lieve.
La Morte che dona, la Morte che prende,
la Morte che ruba, la Morte che rende,
la Morte che passa, la Morte che sta,
la Morte che viene, la Morte che va.
La Morte che arriva con il suo dolore,
e avvolge ogni cosa con il suo fulgore.
La Morte regina senza scettro e corona,
La Morte! La Morte! La Morte in persona!
La Morte! La Morte! La Morte furiosa,
la Morte maligna, la Morte pietosa,
la Morte sicura, la Morte carogna,
la Morte che ha il muso di un topo di fogna.
Verrà la Morte e i tuoi occhi avrà
e la bellezza tua, vanità di vanità…
Verrà la Morte e porterà con sé
tutto il tuo impero, tutto, insieme a te…
Verrà la Morte e taglierà il legame
così sottile e forte, così bello e infame…
Verrà la Morte, sarà la tua coscienza,
è stata tua compagna in tutta l’esistenza…
Verrà la Morte, e a te che non sei niente
porgerà la mano, in mezzo all’altra gente……
e tu sarai il primo, come vorrà la sorte,
a danzare con lei la danza della Morte!
La Morte bizzarra, la Morte normale,
la Morte che viene a lenire ogni male
la Morte che vive, la Vita che muore,
la Morte! La Morte! La Morte nel cuore!
La Morte ha danzato, la Morte civetta,
la Morte ti ha scelto, la Morte ti aspetta!
La Morte trionfante, la Morte gloriosa!
La Morte! La Morte! La Morte tua sposa!
Verrà la morte e a te che non sei niente
porgerà la mano, in mezzo all’altra gente……
e tu sarai il primo, come vorrà la sorte,
a danzare con lei la danza della Morte!
Verrà la Morte, sarà la tua coscienza,
è stata tua compagna in tutta l’esistenza…
Verrà la Morte e taglierà il legame
così sottile e forte, così bello e infame!
La Morte che vive, la Vita che muore,
la Morte! La Morte! La Morte nel cuore!
La Morte! La Morte! La Morte furiosa!
La Morte trionfante! La Morte gloriosa!
La Morte bizzarra, la Morte normale,
la Morte che viene a lenire ogni male!
La Morte regina senza scettro e corona,
La Morte! La Morte! La Morte in persona!
La Morte, La Morte, dolcissima e amara,
la Morte che viene nella notte chiara.
La Morte schifosa, la Morte lasciva.
La Morte! La Morte! La Morte che arriva!
La Morte sicura, la Morte carogna,
La Morte che ha il muso di un topo di fogna.
La Morte ha danzato, la Morte tua sposa,
la Morte maligna, la Morte pietosa… 
Cit.( Dylan Dog Attraverso lo specchio - n°10)

sabato 3 gennaio 2015

Qualità interiori chiginyù ... Hagakure



[139] […] Si devono coltivare tre qualità interiori: la saggezza (chi), la solidarietà (gin) e il coraggio (yù). […] La saggezza consiste semplicemente nel saper conversare; dalla pratica del dialogo deriva una saggezza inestimabile. La solidarietà consiste nell’agire per gli altri; ci si paragona agli altri, e se ne vuole il bene. Il coraggio consiste nel mostrare i denti; ci si fa avanti senza pensare alle conseguenze, eliminando ogni perplessità. […]

martedì 23 dicembre 2014

Le due facce della stessa medaglia....


Spesso mi lascio coinvolgere dalle situazioni più di quanto dovrei...
...sensibile, al fruire degli eventi...fiducioso nel panta rei nel divenire
...in fondo credo sia una cosa buona, che porta con se il bene e il male, come le doppie facce della stessa medaglia

domenica 14 dicembre 2014

Perduti...

Per rammentarmi il Valore della Vita, ho scritto queste poche parole...


Ogni giorno, da qualche parte, per qualche motivo suonano delle campante.
Rintocchi sordi, spesso lontani...troppo lontani per appartenerci.

Toc. Toc.
Poi un giorno, proprio alla nostra porta, viene a bussare un ospite inatteso.
Le stoviglie ancora da lavare, la camera da letto in disordine...tanti progetti e cose da concludere, sogni da realizzare.
Toc. Toc.
Si chiude la porta della camera perchè, non si veda il disordine...
Con passo incerto si va alla porta.
Nella mente, già si abbandonano le faccende, e l'attenzione va a quello scocciatore che prepotentemente irrompe nella nostra vita.
Toc. Toc.
Arrivo, dannazione un minuto.
Un attimo ti pazienza.
Ma quest'ospite inatteso proprio non ne vuol spare di rinunciare alla sua visita.
Toc...
Chi è?
....
Sono la tua vita...sono venuto a dirti che è ora che partiamo.
....
Ma non è possibile?! Ho ancora tante cose da fare...un'intera esistenza da vivere!
Sono giovane!
.....
Lo eri! Ma le cose de Avevi da fare...ti hanno stappato via il tuo tempo...ora è il momento di andare.
.....
Non posso venire!
....
Perchè?
....
perchè, proprio ora scopro quanto tu sia preziosa nella mia casa...nella mia esistenza, ti prego rimandiamo?!
....
d'accordo...prenditi ancora un po di tempo...
ma devo accompagnarti ad una triste amica...si chiama "malattia"...
Ti accompagnerà lei...
io andrò via pian piano...
ci rivedremo...giusto il tempo di dire addio.
...
Nifth

sabato 13 dicembre 2014

America lo stato migliore al mondo? Forse no...

A parer mio, gli U.s.a. non sono mai stati il paese più bello del mondo....men che meno oggi...in questo video, cedo venga ben espresso il motivo per la mia affermazione....

sabato 29 novembre 2014

Never Fall in Love with a Scuba Diver







Mai innamorarsi di un sub.
Andrà al mare ogni weekend senza avere un’abbronzatura perfetta. I suoi capelli non saranno mai asciutti ed i suoi baci avranno spesso il sapore del sale. Avrà una barba trascurata e possederà più costumi che cravatte. Passerà il tempo volando verso posti in cui il telefono non prende e viaggerà attraverso la Foresta Amazzonica con persone che conosce a malapena. Cercherà di farti assaggiare la birra locale a tutti i costi e se ammetterai di avere paura degli squali, ti prenderà in giro.
Sarà affascinato dalle cose che le altre persone trovano strane o brutte e flirterà attraverso le bolle. Nessun viaggio sarà più interessante di quella volta che si è immerso con uno squalo balena, o di quella notte che ha ballato con abitanti di Palau. Amano le cene sofisticate almeno quanto indossare le scarpe, e possono passare ore fissando l’oceano senza ascoltare niente di ciò che stai dicendo.
Ma se, per caso, dovessi innamorarti di un tritone, se una sirena dovesse rubarti il cuore senza volertelo restituire, non lasciar seccare le sue branchie. Lasciateli scivolare tra le onde.Lasciateli vivere nel loro, altro mondo. Fategli vivere un’avventura, magari ai piedi di una cascata, e immergetevi nell’ignoto. Imparate a dire “grazie” in dieci lingue diverse, a guardare cose talmente incredibili che non avrete parole per descriverle. Permettetegli di mostrarvi come l’oceano cambia le persone.
Un sub non vi amerà mai più di quanto ami il mare, ma vi amerà per sempre condividendo il suo amore con voi.

domenica 9 novembre 2014

Quello che una donna potrà fare quando si sentirà triste....


Mia nonna diceva che quando una donna si sentirà triste,
quello che potrà fare è intrecciare i suoi capelli: così il dolore rimarrà intrappolato tra i suoi capelli e non potrà raggiungere il resto del corpo.
Bisognerà stare attente che, la tristezza, non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere e sarà bene non lasciarla posare sulle nostre labbra, perché ci farà dire cose non vere; che non entri nelle tue mani – mi diceva – perché tosterà di più il caffè o lascerà cruda la pasta: alla tristezza piace il sapore amaro.
Quando ti sentirai triste, bambina, intreccia i capelli: intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza.
I nostri capelli sono una rete in grado di catturare tutto: sono forti come le radici del vecchio cipresso e dolce come la schiuma della farina di mais.
Non farti trovare impreparata dalla malinconia, bambina, anche se hai il cuore spezzato o le ossa fredde per ogni assenza. Non lasciarla in te, con i capelli sciolti, perché fluirà come una cascata per i canali che la luna ha tracciato nel tuo corpo.
Intreccia la tua tristezza – mi disse – intreccia sempre la tua tristezza.
E, domani, quando ti sveglierai con il canto del passero, la troverai pallida e sbiadita tra il telaio dei tuoi capelli.*
[Paola Klug]

sabato 8 novembre 2014

Tempesta....

A qualcuno, in un momento di sincero confronto, dissi; non devi per forze esser buona con tutti.
Un consiglio prezioso, rivisto nello specchio delle proprie esperienze.
Imparo ogni giorno a conoscere il mare, un microscopico avanzare nelle sue immensità...
Oggi un buon tempo, domani forse la tempesta.

mercoledì 5 novembre 2014

Clessidra...

A chi nello scorgere il tempo passato trova solo i timori per un orrido futuro...non rimane che rompere la clessidra!....

lunedì 3 novembre 2014

sabato 25 ottobre 2014

PNAC - PROGETTO PER IL NUOVO SECOLO AMERICANO.




PNAC - Project for the New American Century (Progetto per il Nuovo Secolo Americano)Rebuilding America's Defenses (tratto da www.luogocomune.net)
La prima volta che ciascuno di noi ha sentito ventilare la possibilità che l'11 settembre sia stato un autoattentato, ha probabilmente reagito nello stesso modo: con un secco rifiuto istintivo. "Non è possibile che gli americani si siano fatti questo da soli", è la prima cosa che qualunque persona normale è portata a pensare, di fronte ad un'azione che nessuno di noi riuscirebbe nemmeno a concepire nella più torbida delle sue notti.

Pare invece che vi sia chi è riuscito a concepirla alla piena luce del giorno, con largo anticipo, e senza nemmeno mostrare troppe remore nel renderla pubblica. Stiamo parlando del notorio documento del PNAC - Project for the New American Century - partorito nel Settembre del 2000 dal think-tank guidato da Wolfowitz, Rumsfeld, Cheney e soci, ovvero dalla squadra che solo quattro mesi dopo, in maniera tutt'altro che limpida, sarebbe riuscita a conquistarsi la strada per la Casa Bianca.

Il "Nuovo Ordine Mondiale"

La "filosofia" del PNAC, che è ufficialmente nato nel 1997, era imperniata sull'idea che fosse necessario approfittare del recente crollo dell'impero sovietico, e della momentanea mancanza di avversari a livello mondiale, per garantire all'America strategicamente, politicamente, e militarmente, il controllo indiscusso del pianeta.

E' quello che sempre più comunemente viene definito "New World Order", o Nuovo Ordine Mondiale. In una curiosa coincidenza, il Presidente George H. Bush (padre dell'attuale Presidente) teneva di fronte al Congresso americano (il Parlamento a camere riunite) un discorso intitolato "Towards a New World Order" (verso un nuovo ordine mondiale), proprio l'11 di Settembre del 1990. Si era alla vigilia della Prima Guerra del Golfo. Undici anni dopo sarebbero cadute le Torri Gemelle. E nonostante il figlio, divenuto nel frattempo presidente, quel giorno si trovasse in Florida, l'ex-presidente, di ritorno da New York al Texas, decise di passare la notte alla Casa Bianca, in compagnia di Dick Cheney. Cheney è l'uomo che avrebbe preso in mano le redini dell'intera situazione, il giorno seguente, in assenza del Presidente da Washington.

Ovviamente, il progetto di distruzione delle Torri Gemelle non stava scritto nero su bianco, sulle pagine del PNAC pubblicate nel Settembre 2000, ma di certo quegli attentati apparvero come un elemento ideale da una parte, e assolutamente indispensabile dall'altra, per mettere in moto la macchina da guerra che abbiamo visto scatenarsi dopo l'11 Settembre.

L'articolo che segue, pubblicato nel settembre 2002 dal Sunday Herald di Londra, sembra offrire un'ottima sintesi di quella che è la mentalità che sta alla base del "Progetto per il Nuovo Secolo Americano".

Il documento originale "Rebuilding Americas Defenses" (.pdf)

Il discorso di George H. Bush dell'11 Settembre 1990, "Towards a New World Order"

Il sito ufficiale del PNAC.
 

Qui di seguito un articolo del Sunday Herald riguardo il contenuto del PNAC.
 


Bush pianificò il "cambio di regime" in Iraq prima di diventare PresidenteDi Neil Mackay, Sunday Herald - 15 settembre 2002
Un progetto SEGRETO per la dominazione USA del globo rivela che il Presidente Bush e il suo gabinetto stavano pianificando un attacco premeditato all'Iraq per garantire un cambiamento di regime anche prima di prendere il potere nel gennaio del 2001.

Il progetto, scoperto dal Sunday Herald, per la creazione di una "Pax Americana globale" è stato redatto da Dick Cheney (ora vice-presidente), Donald Rumsfeld (ministro della difesa), Paul Wolfowitz (segretario di Rumsfeld), il fratello minore di George W Bush, Jeb, e Lewis Libby (capo dello staff di Cheney). Il documento, intitolato "Ricostruzione delle difese americane: Strategie, Forze e Risorse per un Nuovo Secolo", fu scritto nel settembre 2000 dal comitato di neo-conservatori: Project for the New American Century (PNAC).

Il piano mostra come il gabinetto di Bush intendesse prendere il controllo della regione del Golfo, fosse o no al potere Saddam Hussein. Vi si legge: "Da decenni gli Stati Uniti tentano di giocare un ruolo più permanente nella sicurezza della regione del Golfo. Se l'irrisolto conflitto con l'Iraq offre la giustificazione immediata, la necessità per una consistente presenza americana nel Golfo trascende la questione del regime di Saddam Hussein".
Il documento PNAC conferma un "progetto per il mantenimento della supremazia globale degli USA, impedendo l'ascesa di una grande potenza rivale e modellando l'ordine e la sicurezza internazionali in linea con i principi e gli interessi americani".

La "grandiosa strategia americana" dovrà essere perseguita "più a lungo possibile nel futuro", dice il rapporto. Esso richiede inoltre che gli USA "combattano e riportino vittorie decisive in contemporanea su più teatri di guerra di importanza strategica" come "missione chiave".

Il rapporto descrive le forze armate americane all'estero come "la cavalleria della nuova frontiera americana". Il progetto PNAC conferma un precedente documento scritto da Wolfowitz e Libby secondo il quale gli USA devono "scoraggiare le nazioni industrialmente avanzate dal proporre la loro leadership o perfino ad aspirare ad un più ampio ruolo a livello regionale o mondiale"
Inoltre il rapporto PNAC:

- si riferisce agli alleati chiave, come il Regno Unito, come al "più efficace ed efficiente mezzo per esercitare la leadership americana globale";

- descrive le missioni di mantenimento della pace come "riservate alla leadership politica americana, piuttosto che a quella delle Nazioni Unite";

- rivela la preoccupazione all'interno dell'amministrazione che l'Europa possa rivaleggiare con gli USA;

- afferma che "anche se Saddam dovesse uscire di scena" le basi in Arabia Saudita e in Kuwait rimarranno in modo permanente - nonostante l'opposizione interna dei regimi del Golfo allo stazionamento di truppe USA - dal momento che l'Iran potrebbe benissimo rivelarsi una minaccia agli interessi USA pari a quella rappresentata dall'Iraq".

- evidenzia la Cina per un "cambio di regime", sostenendo che "è tempo di accrescere la presenza delle forze americane nell'Asia sud-orientale". Questo, dice il documento, può portare al fatto che "l'America e le potenze alleate forniscano la spinta al processo di democratizzazione in Cina";

- sollecita la creazione di "Forze Spaziali USA", per dominare lo spazio, e il controllo totale del cyberspazio per evitare che i "nemici" possano adoperare internet contro gli USA;

- suggerisce che, nonostante la minaccia di dichiarare guerra all'Iraq per aver sviluppato armi di distruzione di massa, gli USA meditano di produrre armi biologiche - bandite dalla nazione - nei decenni a venire. Esso afferma: "Nuovi metodi di attacco - elettronico, 'non-letale', biologico - saranno disponibili in misura maggiore; probabilmente i combattimenti avranno luogo in nuove dimensioni, nello spazio, nel cyberspazio, e forse il mondo dei microbi ... forme avanzate di guerra biologica indirizzate a specifici genotipi, possono levare la guerra biologica dal regno del terrore e trasformarla in un utile strumento politico";

- e indica la Corea del Nord, la Libia, la Siria e l'Iran come regimi pericolosi e afferma che la loro esistenza giustifica la creazione di un "sistema mondiale di controllo e comando".

Tam Dalyell, il ministro laburista, padre della Camera dei Comuni e una delle principali voci di ribellione contro la guerra in Iraq, dichiara: "Questa è spazzatura della consulenza presidenziale di destra fatta di falchi col cuore da coniglio - gente che non ha mai fatto la guerra ma è innamorata dell'idea della guerra. Uomini come Cheney, che durante guerra del Vietnam erano imboscati.

"Questo è un progetto per la dominazione USA del mondo - un nuovo ordine mondiale di loro invenzione. Questi sono i processi mentali di visionari americani che vogliono controllare il mondo. Mi sconvolge che un Primo Ministro laburista britannico abbia potuto saltare nel letto di una ciurma di simile levatura morale."

Copyright © 2002 smg sunday newspapers ltd. no.176088

Traduzione di Pier Giorgio per luogocomune.net

Fonte originale: 
Sunday Herald - 15 September 2002.



Traduzione dei brani più significativi del PNAC
Il documento completo è troppo lungo, per cui propongo qui una traduzione dei punti salienti ad opera dell'utente Orwell di www.luogocomune.net.
« RICOSTRUIRE LA DIFESA AMERICANA
Strategia, Forze e Risorse per un Nuovo Secolo

Rapporto del Progetto per un Nuovo Secolo Americano
Settembre 2000

IL PROGETTO PER IL NUOVO SECOLO AMERICANO
Nato nella primavera del 1997, il progetto per il nuovo secolo americano è una organizzazione educazionale no-profit, il cui scopo è di promuovere la leadership americana globale. Il progetto è una iniziativa del Progetto Nuova Cittadinanza. William Kristol è il presidente del progetto, e Robert Kagan, Devon Gaffney Cross, Bruce P. Jackson e John R. Bolton ne sono i direttori. Gary Schmitt è il direttore esecutivo del progetto.

“Al termine del 20° secolo, gli Stati Uniti si presentano come la potenza mondiale dominante. Dopo aver guidato l’occidente alla vittoria della Guerra Fredda, l’America è ora davanti ad una opportunità ed una sfida: gli Stati Uniti hanno la lungimiranza di costruire ancora sui successi ottenuti nei decenni passati? Gli Stati Uniti hanno la risolutezza per configurare un nuovo secolo che sia favorevole ai principi e agli interessi Americani?

“[Ciò di cui abbiamo bisogno è] una forza militare che sia forte e pronta ad affrontare sia le sfide presenti sia quelle future; una politica estera che promuova in modo deciso e propositivo i principi americani all’estero; e una leadership nazionale che accetti le responsabilità globali degli Stati Uniti.

“Certo, gli Stati Uniti devono essere prudenti nel modo in cui esercitano il loro potere. Tuttavia non possiamo evitare i costi che sono associati alla responsabilità della leadership globale. L’America ha un ruolo vitale nel mantenimento della pace e della sicurezza in Europa, in Asia e nel Medio Oriente. Se decliniamo le nostre responsabilità, incoraggiamo le sfide ai nostri interessi fondamentali. La storia del 20° secolo dovrebbe averci insegnato quanto sia importante configurare le circostanze prima che emerga la crisi, e affrontare le minacce prima che diventino estreme. La storia del secolo passato dovrebbe averci insegnato ad abbracciare la causa della leadership americana.”

- Dal fondamento del progetto Dichiarazione dei Principi.

INTRODUZIONE
Il progetto per il Nuovo Secolo Americano nacque nella primavera del 1997. Dalla sua nascita, il Progetto si è preoccupato del declino della forza della difesa americana, e dei problemi che tale declino creerebbe per l’esercizio della leadership americana nel mondo e, in ultimo, per il mantenimento della pace.

Le nostre preoccupazioni furono rafforzate dai due studi sulla difesa commissionati dal congresso che furono disponibili di lì a poco: la Review Quadriennale della Difesa del Pentagono (QDR, Maggio 1997) e il rapporto del Panel Nazionale sulla Difesa (NDP, Dicembre 1997). Entrambi gli studi assumevano che i budget di spesa sulla difesa negli USA sarebbero rimasti stabili o avrebbero continuato a ridursi. Di conseguenza, i piani di difesa e le raccomandazioni evidenziate nei due rapporti furono disegnati avendo in mente tali vincoli di budget. In termini generali, il QDR espresse preoccupazione sulle attuali esigenze militari nella spesa per i futuri bisogni della difesa, mentre il rapporto dell’NDP enfatizzò i bisogni futuri sottostimando le odierne responsabilità della difesa. Anche se il QDR e il rapporto dell’NDP proponevano politiche diverse, entrambi condividevano una caratteristica di fondo: il divario tra risorse e strategia doveva essere colmato non aumentando le risorse bensì con un ridimensionamento della strategia. Le forze armate americane, sembrava, potevano prepararsi al futuro ritirandosi dal loro decisivo ruolo di difesa dell’odierno ordine di sicurezza globale, oppure potevano occuparsi della situazione attuale ma essere impreparate per le minacce e le battaglie di domani.
Entrambe le alternative ci sembrarono miopi. Gli Stati Uniti sono l’unica superpotenza, combinando potere militare dominante, leadership tecnologica globale, ed economia più estesa del mondo. Inoltre, l’America si pone a capo di un sistema di alleanze che include gli altri poteri democratici guida del mondo. Al momento gli Stati Uniti non hanno nemici globali. La strategia generale dovrebbe puntare a mantenere ed estendere questa posizione vantaggiosa il più possibile negli anni a venire. Ci sono, tuttavia, stati potenzialmente potenti insoddisfatti della situazione attuale che vogliono cambiarla, se possibile, in direzioni che mettono in pericolo la condizione di relativa pace, prosperità e libertà di cui gode il mondo oggi. Fino ad ora, sono stati scoraggiati dal farlo dalla capacità e dalla presenza globale del potere militare Americano. Ma, se tale potere diminuirà, sia in termini assoluti sia relativi, le felici condizioni che ne conseguono saranno inevitabilmente messe a repentaglio.

Il mantenimento dell’invidiabile situazione strategica in cui gli Stati Uniti si trovano oggi richiede una capacità militare dominante sia oggi sia nel futuro. Tuttavia anni di tagli alla spesa militare hanno eroso la prontezza dell’esercito Americano, e mettono a rischio i piani del Pentagono per mantenere la superiorità militare negli anni a venire. Sempre di più, l’esercito degli US si ritrova sottodimensionato, equipaggiato ed addestrato inadeguatamente, costretto a gestire operazioni d’emergenza, e mal preparato a adattarsi alla “Revolution in military affairs”. Senza una ben congegnata politica di difesa e un appropriato aumento della spesa militare, gli Stati Uniti si stanno facendo sfuggire la possibilità di avvantaggiarsi appieno delle opportunità strategiche alla sua portata.

Con queste premesse in mente, nella primavera del 1998 avviammo un progetto che aveva lo scopo di esaminare i piani e i bisogni in termini di risorse per la difesa del paese. Iniziammo dal presupposto che le potenzialità militari degli US dovrebbero essere in grado di sostenere una strategia Americana generale mirata a costruire su questa opportunità senza precedenti. Non accettammo nessun tipo di vincolo prestabilito sulla base di assunzioni su cosa il paese dovrebbe o non dovrebbe voler spendere per la sua difesa.

In termini generali, vedemmo il progetto come la prosecuzione della strategia sulla difesa espressa dal Dipartimento delle Difesa di Cheney negli ultimi giorni dell’Amministrazione Bush. La Guida alla Politica sulla Difesa (DPG) abbozzata nei primi mesi del 1992 offriva un modello di riferimento per mantenere la supremazia degli US, impedendo la crescita di un grosso potere nemico, e configurando l’ordine della sicurezza internazionale in linea con i principi e gli interessi Americani. Trapelato prima di essere formalmente approvato, il documento fu criticato come uno sforzo dei “guerrieri della guerra fredda” mirato a mantenere alto il livello della spesa per la difesa e ad arginare i tagli alle forze armate malgrado il crollo dell’Unione Sovietica; come prevedibile, fu di conseguenza accantonato dalla nuova amministrazione.

Anche se l’esperienza degli ultimi otto anni ha modificato la nostra conoscenza dei fabbisogni particolari dell’esercito per portare avanti questa strategia, i principi di base del DPG, a nostro giudizio, rimangono validi. E le parole che il segretario Cheney pronunciò a quel tempo in risposta alle critiche al DPG sono ancora vere: “Possiamo supportare le forze armate di cui abbiamo bisogno e rimanere in una posizione che aiuti a far andare le cose per il meglio, oppure possiamo gettare questo vantaggio al vento. Ma ciò non farebbe che anticipare il giorno in cui dovremo affrontare minacce più grandi, ad un costo maggiore e un rischio ulteriore per la vita degli Americani.”

Il progetto andò avanti con lo svolgimento di una serie di seminari. Chiedemmo ad eminenti esperti della difesa di scrivere articoli per approfondire vari argomenti: le missioni future e i bisogni dei singoli servizi dell’esercito, il ruolo delle riserve, la dottrina strategica nucleare e la difesa missilistica, il budget per la difesa e i progetti per la modernizzazione dell’esercito, lo stato (addestramento e prontezza) attuale delle forze, la Revolution in military affaire, la pianificazione della difesa per i teatri di guerra, piccole guerre e operazioni di polizia. Gli articoli furono distribuiti ad un gruppo di partecipanti, scelti per la loro esperienza e giudizio nelle questioni della difesa. (L’elenco dei partecipanti si trova alla fine di questo rapporto). Ciascun articolo divenne quindi la base per la discussione e il dibattito. Il nostro scopo era di utilizzare gli articoli per aiutare la discussione, per generare e valutare le idee, e per supportarci a sviluppare il nostro rapporto finale. Mentre ogni articolo partiva dallo stesso punto di vista strategico comune, non facemmo nessun tentativo di indirizzare i punti di vista o le indicazioni dei singoli articoli. Volevamo che la discussione fosse il più possibile completa e diversificata.

Il nostro rapporto discende in modo pesante da quelle considerazioni. Tuttavia non chiedemmo ai partecipanti al seminario di “sottoscrivere” il rapporto finale. Volevamo una discussione franca e cercammo di evitare i rischi che si potevano nascondere nel tentare di produrre un prodotto di consenso ma blando. Volevamo tentare di definire e descrivere una strategia di difesa che fosse onesta, meditata, coraggiosa, internamente consistente e chiara. E volevamo far scattare la scintilla per una discussione seria ed informata, il primo passo essenziale per arrivare a conclusioni valide e per conquistare il sostegno dell’opinione pubblica.

Alcuni fatti nuovi ci hanno fatto pensare che il rapporto poteva avere un’audience più ricettiva adesso rispetto agli anni più recenti. Per la prima volta dagli anni ’60 il governo federale sta gestendo un avanzo di capitale. Per la maggior parte degli anni ’90, il Congresso e la Casa Bianca hanno dato alla parità del bilancio federale una priorità maggiore rispetto al finanziamento della sicurezza nazionale. Infatti, ad un livello significativo, il budget è stato bilanciato da una combinazione tra aumento delle entrate provenienti dalle tasse e tagli alla spesa per la difesa. L’avanzo che ci si attende nelle entrate federali nei prossimi dieci anni, ad ogni modo, elimina qualsiasi necessità di tenere la spesa per la difesa ad un preconcetto basso livello.

Inoltre, l’opinione pubblica Americana e i suoi rappresentanti eletti sono diventati sempre più consapevoli del declino dello stato dell’esercito degli US. Notizie di cronaca, rapporti del Pentagono, testimonianze del congresso e resoconti di membri dei servizi armati dipingono un quadro di un esercito Americano che è alle prese con bassi tassi di arruolamento e mantenimento, alloggi cadenti, insufficienza di pezzi di ricambio e di armi, e una preparazione al combattimento in calo.

Infine, questo rapporto viene dopo l’esperienza di un decennio alle prese con il mondo del dopo Guerra Fredda. Gli sforzi fatti in passato per disegnare una strategia di difesa che funzionasse per la sicurezza odierna sono stati costretti a funzionare su molte ipotesi non verificatesi sulla natura di un mondo senza una superpotenza nemica. Oggi abbiamo un’idea molto più chiara di quali siano le nostre responsabilità, quali potrebbero essere le minacce per noi in questo nuovo scenario di sicurezza, e di cosa ci sarà bisogno per assicurare la conseguente pace e stabilità. Siamo convinti che il nostro rapporto rifletta e tragga benefici da questo bagaglio di esperienza decennale.

Il nostro rapporto viene pubblicato in un anno di elezioni presidenziali. La nuova amministrazione dovrà produrre una seconda Review Quadriennale della Difesa poco dopo il suo insediamento. Speriamo che il rapporto del Progetto servirà come linea guida per i piani di difesa immediati e futuri della nazione. Crediamo di aver messo in piedi un programma di difesa che è giustificato dall’evidenza, è basato su un onesto esame dei problemi e delle possibilità, e che non si sottrae dall’affrontare il reale costo della sicurezza. Speriamo che possa ispirare una attenta considerazione e una seria discussione. Il mondo del dopo Guerra Fredda non rimarrà a lungo un posto relativamente pacifico se continueremo ad ignorare i problemi relativi alla politica estera e alla difesa. Ma una seria attenzione, una riflessione attenta, e la disponibilità a destinare le risorse adeguate per conservare la potenza militare Americana potranno rendere il mondo più sicuro e gli interessi strategici Americani più protetti sia oggi sia in futuro.


PRINCIPALI RISULTATI

Questo rapporto deriva dalla convinzione che l’America dovrebbe cercare di preservare ed estendere la sua posizione di leadership globale attraverso il mantenimento della superiorità delle forze militari degli US. Oggi, gli Stati Uniti hanno un’opportunità strategica senza precedenti. Non hanno davanti a sé nessuna grande potenza che li possa sfidare; hanno al loro fianco alleati ricchi e potenti in ogni parte del mondo; sono nel pieno del più lungo ciclo di espansione economica che la storia ricordi; e i loro principi economici e politici sono condivisi quasi universalmente. Mai come oggi l’ordine della sicurezza internazionale è stato così proteso verso gli interessi e gli ideali Americani.

venerdì 24 ottobre 2014

Ricerca del sapere ...

Mi trovo spesso a ricercare la sapienza antica, quel verbo andato perduto. Ricercare e ove possibile ripercorrere quei passi percorsi da altri...per allungare e rilanciare un'esplorazione della conoscenza.
Percorsi e modi che percorrono distanze in infinite direzioni, sempre diverse nel luogo ma tanto simili nel mezzo.
Oggi mi domando il perchè si continui a ricercare il perduto. Dove conducono i nostri passi? Perchè perdiamo il sapere, tanto da doverlo ricercare continuamente?
Dove è la nostra arroganza?
Perchè non riusciamo ad imparare dai nostri pregressi errori?
In un perpetuo involvere, ci dimentichiamo della memoria, progettando sistemi sempre più sofisticati che ricordano per noi.
Ci portiamo in tasca il nostro sapere, lasciando ad altri il compito di catalogare le nostre esperienze.
Mi domando spesso a quale fermata scenderà il nostro divenire consapevole.
Sino a quando saremo padroni del nostro destino.....lo siamo davvero?

martedì 21 ottobre 2014

Vivere il Morire....



Elisabeth Kübler Ross (Zurigo, 8 luglio 1926 – Scottsdale, 24 agosto 2004) è stata un medico, psichiatra e docente di medicina comportamentale svizzera. Viene considerata la fondatrice della psicotanatologia, ed uno dei più noti esponenti dei death studies. Dopo gli studi in Svizzera, nel 1958 si è trasferita negli USA dove ha lavorato per molti anni in un ospedale di New York. Dalle sue esperienze con i malati terminali ha tratto il libro Sulla morte e sul morire pubblicato nel 1969, che ha fatto di lei una vera autorità sull’argomento. Celebre la sua definizione dei cinque stadi di reazione alla prognosi mortale: diniego, rabbia, negoziazione, depressione, accettazione. Chiave del suo lavoro è la ricerca del modo corretto di affrontare la sofferenza psichica, oltre che quella fisica.
Usava anche praticare la tecnica dell’”uscita fuori da corpo” OBE, che aveva appreso da Robert A. Monroe. Negli anni 70 ha tenuto numerosi seminari e conferenze.


1.1 LE CINQUE FASI DELLA KUBLER-ROSS
Il modello a cinque fasi della Kübler-Ross (1970) rappresenta uno strumento che permette di capire le dinamiche psicologiche più frequenti della persona a cui è stata diagnosticata una malattia grave. Da sottolineare che si tratta di un modello a fasi, e non a stadi, per cui le fasi possono anche alternarsi, presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità, e senza un preciso ordine, dato che le emozioni non seguono regole particolari, ma anzi come si manifestano, così svaniscono, magari miste e sovrapposte. Anche se la maggior parte delle persone sembra vivere le fasi secondo l’ordine in cui vengono descritte, non si tratta di un percorso “evolutivo a stadi”, per cui le fasi possono manifestarsi in qualsiasi ordine e ripresentarsi successivamente, ma anche presentarsi sovrapposte.


1.1.1 Fase della Negazione o del rifiuto: “Ma è sicuro, dottore, che le analisi sono fatte bene?” “Non è possibile, si sbaglia!” “Non ci posso credere”, sono le parole più frequenti di fronte alla diagnosi di una patologia organica grave; questa fase è caratterizzata dal fatto che il paziente rifiuta la verità e ritiene impossibile di avere proprio quella malattia. Molto probabilmente il processo di negazione del proprio stato può essere funzionale al malato per proteggerlo da un’eccessiva ansia per la propria morte e per prendersi il tempo necessario per organizzarsi. È una difesa, che però diventa sempre più debole, con il progredire della malattia, qualora non s’irrigidisca e non raggiunga livelli patologici di disagio psichico.


1.1.2 Fase della rabbia: dopo la negazione iniziano a manifestarsi emozioni forti quali rabbia e paura, che esplodono in tutte le direzioni, investendo i familiari, il personale ospedaliero, Dio. La frase più frequente è “perché proprio a me?”. È una fase molto delicata dell’iter psicologico e relazionale del paziente. Rappresenta un momento critico che può essere sia il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé.
1.1.3 Fase del patteggiamento: in questa fase la persona inizia a verificare cosa è in grado di fare, ed in quale progetti può investire la speranza, iniziando una specie di negoziato, che a seconda dei valori personali, può essere instaurato sia con le persone che costituiscono la sfera relazione del paziente, sia con le figure religiose. “se prendo le medicine, crede che potrò vivere fino a…”, “se
guarisco, farò…”. In questa fase, la persona riprende il controllo della propria vita, e cerca di riparare il riparabile.


1.1.4 Fase della depressione: rappresenta un momento nel quale il paziente inizia a prendere consapevolezza delle perdite che sta subendo o che sta per subire e di solito si manifesta quando la malattia progredisce ed il livello di sofferenza aumenta. Questa fase viene distinta in due tipi di depressione: una reattiva ed una preparatoria. La depressione reattiva è conseguente alla presa di coscienza di quanti aspetti della propria identità, della propria immagine corporea, del proprio potere decisionale e delle proprie relazioni sociali, sono andati persi. La depressione preparatoria ha un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite che si stanno per subire. In questa fase della malattia la persona non può più negare la sua condizione di salute, e inizia a prendere coscienza che la ribellione non è possibile, per cui la negazione e la rabbia vengono sostituite da un forte senso di sconfitta. Quanto maggiore è la sensazione dell’imminenza della morte, tanto più probabile è che la persona viva fasi di depressione.


1.1.5 Fase dell’accettazione: quando il paziente ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo intorno a lui, arriva ad un’accettazione della propria condizione ed a una consapevolezza di quanto sta per accadere; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti livelli di rabbia e depressione, che però sono di intensità moderata. In questa fase il paziente tende ad essere silenzioso ed a raccogliersi, inoltre sono frequenti momenti di profonda comunicazione con i familiari e con le persone che gli sono accanto. È il momento dei saluti e della restituzione a chi è stato vicino al paziente. È il momento del “testamento” e della sistemazione di quanto può essere sistemato, in cui si prende cura dei propri “oggetti” (sia in senso pratico, che in senso psicoanalitico). La fase dell’accettazione non coincide necessariamente con lo stadio terminale della malattia o con la fase pre-morte, momenti in cui i pazienti possono comunque sperimentare diniego, ribellione o depressione..