In filosofia il termine forma è solitamente contrapposto a materia o contenuto. Il concetto risale alla filosofia greca antica che usa i termini μορφή (morphé, forma sensibile), σχήμα (skhēma, modo in cui una cosa si presenta), είδος (èidos, forma intelligibile).
Aristotele nel I libro della Metafisica (987b sgg.) attribuisce a Platone, anche se già i pitagorici e gli eleati lo avevano parzialmente preceduto, il primato nell'aver posto il problema della forma parlando di idea e specie, sia intendendola come essenza e causa delle cose materiali sia come ciò che rende intelligibili le cose nel senso che è la presenza dell'idea nella cosa stessa, copia imperfetta dell'essenza ideale,[1] che rende possibile all'intelletto dell'uomo capire che cosa essa sia.
Oggi nella sua eccezione estetica, ne abbiamo fatto sostanza.
Tralasciando l'intellegibile....le sensazioni, la chimica. Quella parte della comunicazione che avviene a prescindere dal cosciente.
Siamo esseri umani, che staimo perdendo la capacità, non di comunicare..ma di comprendere.
Aristotele nel I libro della Metafisica (987b sgg.) attribuisce a Platone, anche se già i pitagorici e gli eleati lo avevano parzialmente preceduto, il primato nell'aver posto il problema della forma parlando di idea e specie, sia intendendola come essenza e causa delle cose materiali sia come ciò che rende intelligibili le cose nel senso che è la presenza dell'idea nella cosa stessa, copia imperfetta dell'essenza ideale,[1] che rende possibile all'intelletto dell'uomo capire che cosa essa sia.
Oggi nella sua eccezione estetica, ne abbiamo fatto sostanza.
Tralasciando l'intellegibile....le sensazioni, la chimica. Quella parte della comunicazione che avviene a prescindere dal cosciente.
Siamo esseri umani, che staimo perdendo la capacità, non di comunicare..ma di comprendere.