Racconti, pensieri e poesie di un Uomo perduto nei sentieri finiti di questa terra. Eternarsi in questo destino finito, fatto come umano divenire, ricerco l'immortalità nell'elettrone, over la roccia scolpita diverrà etere invisibile..
Mi trovo abbastanza daccordo, con quest'intervista. In particolare sulla progettazione a lungo termine.
Uscire dalla nato e dal petrolio?
Bhè Mahatma Gandhi è riuscito sa solo a cambiare il mondo. Chissà se una nazione potrà cambiare se stessa...
Con un poco di ironia, mi piacerebbe ricordare la non volgarità, e strapparmi un sorriso di un epoca innocente della quale, troppo rapidamente sto smarrendo i ricordi.
Quest'immagine rappresenta quella che diverrà una discarica di rifiuti.
Immagini alle quali affidiamo le nostre speranze, in un mondo nel quale a ben guardare rimangono solo gli scarti...
Trafiletto giornalistico....roba di poco conto ...
02.01.2012
Teheran - L’Iran ha annunciato oggi di aver testato con successo il lancio di un missile a lunga gittata nel corso delle esercitazioni navali in corso nel Golfo. Lo scrive l’agenzia ufficiale Irna. «Abbiamo testato un missile a lunga gittata costa-mare denominato Qader (Capace), che è riuscito a distruggere bersagli predeterminati nel Golfo», ha scritto l’agenzia citando il vice comandante della Marina Mahmoud Mousavi. In precedenza, parlando alla tv di Stato, lo stesso Mousavi aveva annunciato il lancio di due diversi tipi di missili a lungo raggio nel corso delle odierne esercitazioni.
L’Iran sta conducendo un’esercitazione marittima di 10 giorni, mentre crescono le tensioni con le potenze occidentali sul suo programma nucleare. Mousavi ha detto che ieri il lancio di un missile terra-aria a media gittata è riuscito. La settimana scorsa Teheran ha minacciato di interrompere il trasporto di petrolio lungo lo Stretto di Hormuz se contro la Repubblica islamica dovesse scattare un embargo a causa delle sue attività nucleari. L’Unione europea ha reso noto che sta valutando l’opportunità di un divieto di importazione del greggio iraniano, già in vigore negli Usa. La quinta flotta Usa ha informato che non consentirà alcuna interruzione del traffico lungo una rotta petrolifera vitale. L’Occidente accusa l’Iran di voler costruire armi atomiche, mentre Teheran afferma di voler produrre soltanto energia elettrica.
03.01.2012
Teheran - Il capo di stato maggiore dell’Iran ha detto oggi che la Repubblica islamica passerà all’azione, nel caso in cui la portaerei statunitense Usa che ha recentemente lasciato la zona dovesse tornare nel Golfo.
Il generale Ataollah Salehi, citato dall’agenzia Fars, ha detto «ho consigliato, raccomandato e avvertito loro (gli americani, n.d.r) sul ritorno della loro portaerei nel Golfo persico, perché non abbiamo l’abitudine di avvertire più di una volta». Il 29 dicembre l’Iran aveva reso noto che una portaerei americana era stata identificata nella zona delle manovre militari navali iraniane nei pressi dello stretto di Hormuz dove da oltre dieci giorni sono in corso le esercitazioni navali.
La portavoce della 5/a flotta Usa (di stanza in Bahrein), Rebecca Rebarich, aveva spiegato lo stesso giorno che la portaerei Uss John C. Stennis e l’incrociatore lanciamissili Uss Mobile Bay «hanno compiuto un passaggio di routine programmato attraverso lo stretto di Hormuz». Le due navi americane avevano fatto una sosta nel porto di Jebel Ali, negli Emirati arabi uniti, prima di attraversare lo stretto di Hormuz verso il mar d’Arabia, dove dovevano apportare uno sostegno aereo alle forze della Nato in Afghanistan.
- Il programma missilistico dell’Iran continua a fare grandi passi avanti e i test condotti tra domenica e oggi ampliano il già ben nutrito arsenale sotto il controllo dei Guardiani della rivoluzione iraniani, che va dai missili di artiglieria, con pochi chilometri di gittata, a quelli balistici che possono colpire a 2.500-3000 km. I missili da crociera testati oggi, il superficie-mare Ghander (o Qadar) e il superficie-superficie Nour, hanno entrambi un raggio di circa 200 km, con «aumentate capacità di sfuggire ai radar e ai disturbi elettronici». Sono quindi a lungo raggio, rispetto al francese Exocet (40 km), all’israeliano Gabriel (36 km) e all’americano Harpoon (80 km), ma ancora inferiori al Granit russo (700 km).
Domenica scorsa la Marina iraniana aveva invece testato un nuovo missile superficie-aria, il Mehrab, contro gli attacchi aerei. Questi tre missili vanno ad aggiungersi a un’altra decina di modelli posseduti dall’Iran, con portate dai 130 km ai 2.500 km, il più noto dei quali è lo Shahab-1, derivato dallo Scud B sovietico e operativo dal 1995.
Ma è il suo `fratello maggiore´, lo Shahab-3, missile balistico a medio raggio, capace di trasportare testate chimiche e nucleari e in grado di colpire Israele e tutti i Paesi del Medio Oriente, a raccogliere le maggiori preoccupazioni occidentali, soprattutto dopo l’annuncio di ieri della prima barra di uranio iraniana `fatta in casa´. Gli iraniani hanno cominciato a sviluppare missili ai tempi dello Scià, negli anni Settanta, ma è stato alla fine della guerra contro l’Iraq nel 1988 che, con l’aiuto dei tecnici cinesi, hanno realizzato i primi Oghab e Shahin-II, ai quali sono poi seguiti i Fajr, Nazeat e Zelzal, sempre a corto raggio.
Con i sovietici prima e con i nordcoreani poi, hanno invece realizzato versioni `locali´ degli Scud B (circa 300 km di portata) e Scud C (500-700 km), a combustibile liquido, gli Shahab 1 e 2, per arrivare poi allo Shahab 3, il primo vero missile balistico iraniano (derivato dai nordcoreani Nodong-A e B), con un raggio stimato di 1.000 km circa, che arriva a 2.000 km nei modelli successivi. È a singolo stadio e capace di portare testate convenzionali, chimiche e nucleari. Operativi dal 2002-2003, l’Iran dovrebbe avere in arsenale - a seconda delle fonti - da più di una decina a circa 300 Shahab 3 suddivisi, secondo `Janés´, in sei brigate missilistiche. Non è noto il loro stato di efficienza. Sono invece controverse e forse infondate le voci sull’esistenza degli Shahab 4, 5 e 6, la cui gittata potrebbe arrivare, con il 6, fino a 10.000 km.
L’Iran ha anche altri tre tipi di missili balistici medi, della serie Ghadr-110: Samen, Sajil e Ashura, a combustibile solido e con gittata stimata dai 1.000 km del Samen (che dal 2008 avrebbe rimpiazzato i vecchi Scud B e C), ai 2.500 del Sejil fino ai 3.000 km dell’Ashura, testati nel 2010. C’è infine anche il Safir-2, le cui caratteristiche sono simili al Sajil 2 a due stadi, impiegato per portare in orbita nel 2009 il primo satellite iraniano, Omid (speranza), poi distrutto.
.....Fonte trafiletti giornalistici del secolo XIX....
Diciamo che le fazioni politiche non rientrano nelle mie preferenze, per me vige l'uguaglianza, << Non conta un cazzo nessuno >>Cit. Sergente Hartman, ma ogni tanto qualcuno dovrebbe imparare a ficcarsi la lingua su per il culo.
"Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.
Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università.
L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.
L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.
Ma mi è mancata l’aria, quando lunedì 26 luglio 2010, su “La Stampa” di Torino, ho letto l’editoriale del Prof. Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i “diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione”, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile “garanzia della continuità delle occasioni da lavoro”, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di martedì 27 luglio 2010)...Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria. Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino. Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis. Odorava di dignità." Luca Mazzucco segnalazione di anib roma
L'Iran ha lanciato in un test un missile balistico a medio raggio, nell'ambito di un' esercitazione navale che la Repubblica islamica sta tenendo nel Golfo Persico da oltre una settimana: lo afferma l'agenzia ufficiale Irna. Il 31 dicembre 2011 era stato annunciato dall'agenzia Fars il lancio-prova d'un missile a lungo raggio, poi smentito.
L'Irna ha quindi precisato che si tratta non di un missile balistico, ma "superficie-aria", cioé predisposto per colpire aerei e in grado, secondo Teheran, di ingannare le loro contromisure elettroniche. "Questo missile di media portata superficie-aria è equipaggiato con la tecnologia più aggiornata per combattere i bersagli 'invisibili' e i sistemi intelligenti che tentano di interrompere la sua traiettoria", ha dichiarato all'Irna l'amm. Mahmud Mussavi, portavoce delle manovre navali.