giovedì 16 aprile 2020


Aprile 2020, il mondo non sarà per molto tempo lo stesso che abbiamo conosciuto.

...la gente si parla con gli occhi, qualcuno mi ha detto.

La trovo una frase bellissima. Di quelle che ti scaldano il cuore ed elevano lo spirito.
Non mi manca la possibilità di uscire, non manca la confusione,non mi manca la lotta alla sopravvivenza.

Sinceramente mi godo questa stasi.

L'essere sollevato, il galleggiare ...su questo non fare.

...certo che ho lottato...l'incertezza, l'informazione che è arrivata come una valanga in piena...diventando il peggior nemico di se stessa.

In quest'epoca di velocità e propagazione dei media, l'unico modo per nascondere la verità evidentemente era quello di diluirla in mezzo ad un'infinità di altre, così da rendere tutto così dannatamente difficile da capire, collegare, interpretare.

E così adesso galleggio.

Aspetto che queste acque ancora intiepidite da un minimo di conforto economico mi trasportino altrove.

Correnti sicuramente mosse da interessi economici, più che da un caos entropico raggiunto.

Ma penso ancora alle emozioni del primo sorriso che vedrò fuori dallo schermo silicato di un dispositivo elettronico.

Quanto si è dato per scontato...quanto ancora avremo da perdere per poterci rendere conto della preziosità della nostra esistenza.

Una vita che viene consumata un secondo alla volta, eppure ci ostiniamo a conformarci a costrutti dettati da interessi dettati dal bisogno più che dalla sostanza.

Siamo menti perverse dal tutto, ove l'emozione vale il prezzo del biglietto.





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