Ho smesso di ridere,
il lavoro, le preoccupazioni per i denaro...
il denaro
mi ha tolto il sorriso.
....
Mi sono preso del tempo per riordinare i pensieri, le idee....la mia vita.
Forse fare quel bilancio che ognuno di noi fa quando è sotto la doccia, quel momento in cui ti guardi allo specchio e fai il bilancio del tempo passato sulla pelle, in cui qualche kg in più, la pelle....e poi il sorriso, che pian piano ha lasciato il posto ad una smorfia di rabbia.
Come mi è capitato spesso....mi sono guardato bene bene allo specchio
La persona che ci ho vista dentro, non mi è piaciuta per nulla!
Così....si cambia pelle, si torna una volta tanto, indietro.
Da dove mi sono perso.
Al ricordo di una cara persona che ora non c'e' più, con la quale in un reparto di oncologia, ridevamo complici di avventure passate.
Ecco quello mi manca un sacco, non solo lo zio Mario che nonostante ci fossimo frequentati poco, ha lasciato una cicatrice profonda con la sua perdita, ma quello spirito, goliardico e spensierato in barba alle difficoltà.
Ho passato troppo del mio tempo recente ad apparire e non al vero esserci nel presente.
Non sempre, ma troppo spesso, ho perso il mio sguardo nella candela tremolante e seducente del "successo", dimenticandomi della finestra...che senza neppure me ne accorgessi ...è stata sbarrata.
Un Uomo che smette di sognare, non è più un Uomo.
Ho smesso di sognare per essere giusto, perfetto, nel mio ruolo.
E' sono finito ad essere una macchina di questo tempo, perfettamente allineata a ciò che ci si aspetta che io debba essere o fare...più fare che essere.
Mi accorgo, in questo lampo di luce, che meglio essere sbagliato, per tutti, ma Umano...o forse più animale in quest'era in cui le emozioni sono un limite,
mia figlia mi ha insegnato che bisogna avere la forza di guardarsi dentro.
Voglio regalarle la follia per un futuro imprevedibile piuttosto che un abito firmato.
Che possa vivere la vita come una straordinaria avventura.
Le garanzie ci cullano...e ci spengono.
Non ci sto.
non più.
Finché potrò vorrò trasmettere quella scintilla attorno a me.
Non mi importa quale sarà il giudizio,
il sacco dell'anima si riempie per gli errori fatti alla fine dei conti, dagli errori maturati si genera esperienza, da quest'ultima i successi.
il lavoro, le preoccupazioni per i denaro...
il denaro
mi ha tolto il sorriso.
....
Mi sono preso del tempo per riordinare i pensieri, le idee....la mia vita.
Forse fare quel bilancio che ognuno di noi fa quando è sotto la doccia, quel momento in cui ti guardi allo specchio e fai il bilancio del tempo passato sulla pelle, in cui qualche kg in più, la pelle....e poi il sorriso, che pian piano ha lasciato il posto ad una smorfia di rabbia.
Come mi è capitato spesso....mi sono guardato bene bene allo specchio
La persona che ci ho vista dentro, non mi è piaciuta per nulla!
Così....si cambia pelle, si torna una volta tanto, indietro.
Da dove mi sono perso.
Al ricordo di una cara persona che ora non c'e' più, con la quale in un reparto di oncologia, ridevamo complici di avventure passate.
Ecco quello mi manca un sacco, non solo lo zio Mario che nonostante ci fossimo frequentati poco, ha lasciato una cicatrice profonda con la sua perdita, ma quello spirito, goliardico e spensierato in barba alle difficoltà.
Ho passato troppo del mio tempo recente ad apparire e non al vero esserci nel presente.
Non sempre, ma troppo spesso, ho perso il mio sguardo nella candela tremolante e seducente del "successo", dimenticandomi della finestra...che senza neppure me ne accorgessi ...è stata sbarrata.
Un Uomo che smette di sognare, non è più un Uomo.
Ho smesso di sognare per essere giusto, perfetto, nel mio ruolo.
E' sono finito ad essere una macchina di questo tempo, perfettamente allineata a ciò che ci si aspetta che io debba essere o fare...più fare che essere.
Mi accorgo, in questo lampo di luce, che meglio essere sbagliato, per tutti, ma Umano...o forse più animale in quest'era in cui le emozioni sono un limite,
mia figlia mi ha insegnato che bisogna avere la forza di guardarsi dentro.
Voglio regalarle la follia per un futuro imprevedibile piuttosto che un abito firmato.
Che possa vivere la vita come una straordinaria avventura.
Le garanzie ci cullano...e ci spengono.
Non ci sto.
non più.
Finché potrò vorrò trasmettere quella scintilla attorno a me.
Non mi importa quale sarà il giudizio,
il sacco dell'anima si riempie per gli errori fatti alla fine dei conti, dagli errori maturati si genera esperienza, da quest'ultima i successi.