La verità è venuta a noi vestita di simboli, se così non fosse stato ci avrebbe reso ciechi.
A noi il compito ti svestirla un pezzo alla volta, trovando il giusto e mutevole significato degli accadimenti.
Siamo zattere a vela nella tempesta degli eventi.
Ci illudiamo che il nostro divenire, serva in qualche modo allo scopo, quando a volte basterebbe semplicemente abbandonarsi alla vita. E lasciare che ci scorra addosso, con più fiducia nel nostro destino.
Quanto terribili potremo mai essere, dal voler celare la nostra natura?
Siamo davvero così impossibili da governare?
Le nostre pulsioni sono davvero così inaccettabili?
L'essere immobile, creatore del tutto, vorrebbe che negassimo la nostra stessa esistenza? Perché donarci la passionalità, per poi confinarla? Perché sadicamente privare noi stessi della gioia del presente.
Siamo esseri puri, e semplici, corrotti dal nostro divenire.
Arroccati troppo spesso nelle nostre paure.
Quando basterebbe passare il nostro sguardo, non sui desideri, ma sulla soddisfazione per ciò che non ci appartiene, sul creato tutto attorno a noi.
Magari condendolo con un pizzico di emozioni, e perchè no, malizia.
Facendo di tutti noi, degli ottimi chef, nel servire a noi stessi e agli altri, un piatto si ben condito.
Il domani arriverà comunque, sia che lo si guardi con timore, ansia o gioia.
Tanto vale, godersi l'attesa.
A noi il compito ti svestirla un pezzo alla volta, trovando il giusto e mutevole significato degli accadimenti.
Siamo zattere a vela nella tempesta degli eventi.
Ci illudiamo che il nostro divenire, serva in qualche modo allo scopo, quando a volte basterebbe semplicemente abbandonarsi alla vita. E lasciare che ci scorra addosso, con più fiducia nel nostro destino.
Quanto terribili potremo mai essere, dal voler celare la nostra natura?
Siamo davvero così impossibili da governare?
Le nostre pulsioni sono davvero così inaccettabili?
L'essere immobile, creatore del tutto, vorrebbe che negassimo la nostra stessa esistenza? Perché donarci la passionalità, per poi confinarla? Perché sadicamente privare noi stessi della gioia del presente.
Siamo esseri puri, e semplici, corrotti dal nostro divenire.
Arroccati troppo spesso nelle nostre paure.
Quando basterebbe passare il nostro sguardo, non sui desideri, ma sulla soddisfazione per ciò che non ci appartiene, sul creato tutto attorno a noi.
Magari condendolo con un pizzico di emozioni, e perchè no, malizia.
Facendo di tutti noi, degli ottimi chef, nel servire a noi stessi e agli altri, un piatto si ben condito.
Il domani arriverà comunque, sia che lo si guardi con timore, ansia o gioia.
Tanto vale, godersi l'attesa.