venerdì 31 luglio 2015

Dormire nella sabbia...let it be

Let it be...
lascia che sia...che cosa incredibile, lasciare che sia.
Dormiamo nella sabbia
il vento soffia e lasciamo che sia
dormiamo nella sabbia
teniamo i bambini per mano e lasciamo che sia
dormiamo nella sabbia
guardiamo l'orizzonte e lasciamo che sia
dormiamo nella sabbia
urliamo al vento  e lasciamo che sia
dormiamo nella sabbia
e alla fine anche la voce si spegne e lasciamo che sia
le ossa ci dicono basta
il nostro cuore rallenta
i nostri occhi si chiudono
e lasciamo che sia
il buio diventa una culla e lasciamo che sia
e dormiamo nella sabbia
join heart...and hands....let it be...
slowly fate...
let it be.

Xavier Rud ...


giovedì 30 luglio 2015

Ritornare...

Per varie vicissitudini...il solito caso, mi sono ritrovato a ripercorrere gli stessi passi del mio passato.
Il fiume del tempo scorre veloce sotto i miei piedi, e mai come adesso, i luoghi di un tempo andato mi appaiono lontani nel tempo, ma così vicini a rappresentare la persona che sono diventata.
In questo luogo sono nato e vissuto.
Vissuta la tenera età, il momento di crescita nel quale a tutto si pensa forchè al divenire in declino.
Quì ho perso un fratello.
Uno tra i miei migliori amici.
Quì ho lasciato la mia fanciullezza.
Ora, in questa sera di calda brezza estiva, mi ritrovo a percorrere gli stessi passi di un tempo.
Molte cose sono cambiate, io sono cambiato.
Il tempo mi vuole grasso e lento.
La mia mente vorrebbe avere il modo per tornare ad un tempo che oramai è sfuggito alla rete della comprensione.
Comprendo il mio divenire in inconsistenza, gli eventi assumono insignificanti proporzioni.
E mi ritrovo a pensare a quando avverrà il mio prossimo passaggio per questi sentieri della memoria.
Comprendo solo oggi, della necessità istintiva che pervade il mio spirito di evadere i luoghi ed il tempo.
Questi luoghi, gli stessi luoghi, barbaramente calpestati da volti stranieri, sono per me un santuario adorato e temuto, nei miei ricordi.
Racchiudono in se il valore di tutto ciò che è andato perduto.
Insopportabilmente perso, nel non senso di questa esistenza dannata.

sabato 25 luglio 2015

Deliri...

Il ritmo mi sveglia da un letargo protratto troppo a lungo.
Nasciamo con la data di scadenza, e lo chiamiamo esistere.
Osservo le farfalle nel loro volo, e vedo la loro meraviglia inchiodata in una teca di cristallo.
Non c'e' abbastanza tempo per le parole,
confini nel nostro esistere,
nel nostro percepire,
viviamo un'esistenza condivisa in cui gli istinti devono esser controllati per buon costume,
quando le belve si agitano nelle loro gabbie,
ruggiscono
gli artigli arpionano il legno della prigione,
le fauci bramano sangue e carne.
Siamo Belve.
Private della nostra stessa natura.
I ritmi ci portano come diapason a vibrare con la nostra effimera natura.
Nella sostanza, comprendiamo la nostra minuscola appartenenza ad un tutto sempre troppo concentrato su altro
così ci creiamo i nostri limitati universi
imprigionando noi stessi
e poi con il tempo andiamo a creare altri confini
dosando in virtù del benessere
altri confini
....il nostro peso cambia, nella staticità di quest'involvere

venerdì 24 luglio 2015

Errori nel passato....

Difficiilmente aprezzo le cover..ma per James Arthur....vale davvero la pena guardare oltre

Libertà nella musica

Alcuni tra noi riescono ad accordare il proprio spirito agli accordi ...