sabato 25 luglio 2015

Deliri...

Il ritmo mi sveglia da un letargo protratto troppo a lungo.
Nasciamo con la data di scadenza, e lo chiamiamo esistere.
Osservo le farfalle nel loro volo, e vedo la loro meraviglia inchiodata in una teca di cristallo.
Non c'e' abbastanza tempo per le parole,
confini nel nostro esistere,
nel nostro percepire,
viviamo un'esistenza condivisa in cui gli istinti devono esser controllati per buon costume,
quando le belve si agitano nelle loro gabbie,
ruggiscono
gli artigli arpionano il legno della prigione,
le fauci bramano sangue e carne.
Siamo Belve.
Private della nostra stessa natura.
I ritmi ci portano come diapason a vibrare con la nostra effimera natura.
Nella sostanza, comprendiamo la nostra minuscola appartenenza ad un tutto sempre troppo concentrato su altro
così ci creiamo i nostri limitati universi
imprigionando noi stessi
e poi con il tempo andiamo a creare altri confini
dosando in virtù del benessere
altri confini
....il nostro peso cambia, nella staticità di quest'involvere

Nessun commento:

Posta un commento

Se avessi qualche cosa da dire...quì puoi farlo.