venerdì 29 gennaio 2010

Afrodite e in suoi giochi

Gli uomini, da sempre giocati dalle passioni tentano loro malgrado di opporsi ai delitti di questa carne alla fine sempre troppo debole.
Conseguenze inaspettate per chi come tanti giace in un letto mai troppo caldo e quasi sempre troppo tiepido.
Già sovvien la critica desta.
Ma che ci possiamo fare noi alla nostra effimera natura! Forse dobbiam finger di esser ciò che non siamo.
Purchè rimanga saldo il rispetto, il resto è battaglia senza quartiere.

mercoledì 27 gennaio 2010

Alba e Tramonto


Si nasce con la convinzione che ad ogni giorno possa susseguirne un altro e così via, sino a quando la clessidra giungerà all'ultimo granello e a noi resterà solo il tempo di guardare la luce per un ultimo attimo, prima delle tenembre.
Così mi immagino la fine.
Un sospiro, lo sguardo vuoto nel nulla, la mente che cerca di fuggire da un corpo consumato nella migliore delle ipotesi dal tempo, nella paeggiore dalla malattia.
Poi la consapevolezza.
La fine
Il nulla.
Il ritorno dello spirito nel nulla sempiterno, ciò che siamo stati resta ad annidarsi nelle menti di coloro i quali hanno condiviso il passaggio, anche loro nullità assogettate al divenire.
Con questa prospettiva non è che rimangano molte cose a cui pensare.
Non ci sono grandi certezze.
Ora brilla una candela
Domani chissà il mistero verrà svelatoe allora non avremo più ragioni neppure per sperare in qualche cosa di migliore.

sabato 23 gennaio 2010

Anima...


Non vi è nessuna dignità nella sofferenza.
E quando arriverà la fine sempre più salda rimane la convinzione di tornar a far parte del tutto.
Ove di ciò che eravamo scintillano solo un brevi ricordi per pochi.
E poi nulla, un nulla che non mi è dato di comprendere.
Sono vecchio e ancora devo imparare a vivere.

venerdì 22 gennaio 2010

Cuore di tenebra

Osservo il tempo.
Ricorrente nelle sue esecuzioni si accanisce con chi duole per il proprio dolore.

Osservo il divenire, mai uguale, sempre immensamente sorprendente.
Una vita vale la pena di esser vissuta echeggia nella memoria.
Mi domando ancora, Ogni attimo?

Portare i pensieri in volo con l'albatros e lasciare che siano i brillanti orizzonti i nostri confini, un modo scaltro per eludere gli inciampi di terreni accidenti.

Eppure Mater Morbi attende che le fila si assottiglino e venga anche il nostro turno di affondare il volto nel suo tetro abbraccio.

Dono una cicatrice con una promessa che fratello desitno verrà domani a sfiorar queste umane vestigia, oramai consumate dal tempo.

Solo la mente mi appare babele e fortezza decadente ove lo spirito può slanciarsi e lasciar dietro di se le misere gioie di questo mondo.

Rischiando magari uno slancio troppo breve
ad attendere solo l'oblio
del nulla.

Forse molti....magari nessuno